Avete sempre pensato che vostro figlio sia molto intelligente (come la mamma del resto), ma per evitare di essere classificata tra le madri insopportabili, in genere ve lo siete tenuto per voi. Poi un giorno vi accorgete che il non ancora treenne scrive il suo nome su di un foglio di carta, è in grado di riconoscere a prima vista strade che ha percorso una sola volta, e mentre gli altri bambini parlano in maniera sconnessa, lui usa termini lessicali sorprendenti. Insomma, vi trovate davanti a bambini plusdotati.
Chi sono i bambini plusdotati?
Chi non sarebbe felice di avere un figlio così? Eppure, in un sistema scolastico come il nostro, fatto per guidare alla stessa velocità tanti bambini verso lo stesso tipo di conoscenze, essere bambini plusdotati può rivelarsi complesso come avere meno capacità degli altri.
Facciamo però un distinguo: i geni-bambini sono una cosa, i bambini plusdotati un’altra. Per capire che significa genio, citiamo il caso dell’indiano Akrit Jaswal, nato nel 1993 e diventato chirurgo a SETTE ANNI. Sono casi rarissimi, bambini che nascono con una mente completamente differente da quella degli altri. Poi ci sono i bambini plusdotati, che in Italia secondo una stima sono circa il 5% della popolazione. Non è semplice distinguere tra essere brillante ed essere plusdotato: nel primo caso il piccolo apprende facilmente, è interessato e attento, eccelle in tutte le materie. Nel secondo caso ha idee singolari, difficilmente si trova bene nel gruppo, osserva in maniera acuta ed ha una capacità mnemonica fuori dalla media, è eccellente in un campo e disastroso in altri.
I problemi dei bambini plusdotati
I bambini plusdotati sono bimbi che spesso incontrano difficoltà a relazionarsi con gli altri, hanno una spiccata sensibilità ed in genere vengono poco capiti, e magari esclusi dagli altri bambini.
Dopo i primi periodi si annoieranno in classe, e magari decideranno di abbandonare presto gli studi. Spesso questi ragazzi hanno difficoltà ad autodisciplinarsi, perché sono sempre convinti che per avere successo (come succede quando sono piccoli) sia sufficiente la loro abilità e che non serva l’impegno.
Se quindi pensate che vostro figlio sia plusdotato, parlatene con il pediatra e con le insegnati, e impegnatevi per cercare di far sbocciare tutte le sue qualità nel migliore dei modi.
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