Verdure miste, frutta fresca, pesce e altri alimenti associati a una buona salute sono spesso l’incubo dei più piccoli. Quante volte una mamma si è dovuta sentir dire “Non mi piace!” dal proprio figlioletto quando messo di fronte a un contorno di zucchine o carote? La situazione diventa ancor più esasperante per mamma e papà quando i bambini piccoli usano queste forti esclamazioni senza aver neanche assaggiato l’alimento in questione.
Il fatto che molti genitori non conoscono è che una reazione del genere, soprattutto dopo i 2 anni, è del tutto normale ed è legata all’evoluzione che l’essere umano ha affrontato nel corso dei millenni. Tuttavia, vi sono una serie di consigli da poter seguire per attenuare il fenomeno ed educare i piccoli a mangiare tutto a tavola, anche i cibi dall’aspetto e dall’odore meno gradevole.
Rifiutare il cibo: un meccanismo di autodifesa
Il comportamento di rifiutare gli alimenti diversi da ciò che si conosce ordinariamente è presente non solo nei cuccioli di uomo, al contrario è condiviso con molte specie animali. Il nome preciso per indicare questa condizione è neofobia alimentare.
Questo tipico atteggiamento in realtà è una forma di protezione da potenziali rischi che i bambini portano come frutto dell’evoluzione: gli uomini preistorici, infatti, hanno sviluppato una certa riluttanza nel provare alimenti nuovi, in quanto alcuni prodotti considerati tali potevano in realtà provocare effetti indesiderati.
Rifiuto del cibo: una sfida contro mamma e papà
Tuttavia, negare seccamente di mangiare il cibo proposto non sempre è un comportamento da giustificare con l’evoluzione. In altri casi, infatti, i bambini con un carattere particolarmente forte tentano di dimostrare inconsciamente il loro predominio sulle opinioni dei genitori.
Questo tipo di comportamento deve essere scoraggiato, per evitare che il bambino pensi di poter fare quello che desidera. Occorre quindi assolutamente stabilire dei limiti, anche per ciò che riguarda l’alimentazione. Ciò non vuol dire forzare un bambino a mangiare, atteggiamento che è sempre sconsigliato per non causare loro traumi, bensì mettere a disposizione solo una certa tipologia di alimenti, senza offrire opzioni (non va bene, dunque, cedere ai capricci e proporre un dolce, ad esempio). Col tempo il bambino imparerà ad assaggiare qualsiasi alimento.
Mamma e papà sono l’esempio da seguire
Mamma e papà però non devono solo dettare le regole, ma anche rispettarle. Un genitore che prepara delle verdure per cena ma che poi mangia una pizza o un dolce non è un buon esempio. Per invogliare il bambino a mangiare diversi alimenti, è fondamentale che prima il genitore mostri di assaggiarle. Il processo potrebbe richiedere del tempo, ma è la via giusta per far sì che il piccolo mangi tutto. Ciò non toglie però che si possano utilizzare dei trucchetti per rendere l’alimento più invitante, eventualmente unendo due cibi: migliorare il sapore sarà di certo positivo per il tuo bambino!
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