Molto spesso la maggior parte dei genitori interpreta il pianto del bambino come un evento fastidioso e socialmente sconveniente che deve essere interrotto a tutti i costi, ma in realtà non è così. Infatti, indipendentemente dalla motivazione, sia essa fisica o emotiva, il pianto è un modo di esprimere un’emozione e in quanto tale va rispettato, così come va rispettata la libertà del bambino di esprimere i suoi sentimenti. L’unico problema dei genitori dovrebbe essere quello di comprendere il motivo del pianto, ma spesso non ci si riesce. Ecco allora alcune frasi che potrebbero rivelarsi utili in certe circostanze.
Le frasi da dire quando il bambino piange
Partendo dal presupposto che quasi tutti i bambini, raggiunti i tre anni di età, hanno le facoltà emotive e intellettive per comprendere le loro emozioni, è importante che i genitori li aiutino a comprendere e spiegare i motivi del pianto. Di conseguenza non esiste frase più giusta di “Perché piangi? Dimmelo così ne parliamo insieme”. In questo modo il bambino si lascerà andare più facilmente con la mamma o il papà che da parte loro dovranno, qualora il caso lo richieda, spiegargli con dolcezza e pazienza le loro esperienze a riguardo.
Un’altra frase consigliatissima è “Posso stare qui con te, ti abbraccio e quando sarai pronto ne parleremo”, parole semplici e chiare con cui dargli conforto e fargli sentire il proprio appoggio. D’altronde i bambini cercano soprattutto quello.
Nei casi in cui il piccolo scoppi in un pianto esagerato per una caduta, un taglietto o uno spavento, il compito dei genitori sarà guidarlo verso il recupero delle sue sicurezze, quindi è buona regola puntare su frasi come “Sei caduto? Ti sei spaventato? Guarda tu stesso, non ti sei fatto nulla o non c’è nessuno sotto il letto”.
Infine è importantissimo mostrargli sempre una via di uscita positiva dai suoi problemi con frasi come “Tutto passa” o “Sono cose che succedono, vedrai che domani andrà/starai meglio” e così via.
Le frasi da evitare quando il bambino piange
Posto che piangere è liberatorio, è importante che i genitori capiscano che il pianto del bambino è tutto fuorché qualcosa di negativo, pertanto è buona regola evitare frasi, in realtà assai comuni, tipo “Come sei brutto quando piangi” o “Sembri una femminuccia, smettila di piangere” o ancora “Piangi come un bambino piccolo e tu sei un ometto/una donnina, smettila”.
Un altro errore comunissimo è quello di promettere qualcosa in cambio della calma del bambino, di conseguenza andrebbero evitate frasi come “Se smetti di piangere ti do questo o quello”. Educare il bambino con la formula del ricatto è un ottimo apripista per i capricci, quindi imparate a non promettergli niente in cambio della ritrovata tranquillità.
Insomma, se volete imparare a comprendere il pianto dei vostri figli e a gestirlo nel migliore dei modi, date massima priorità al dialogo e al confronto, senza mai giudicare i bambini.
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