Nonostante la crisi e le difficoltà di molte famiglie per arrivare a fine mese, sono ancora tanti, anzi troppi gli sprechi che avvengono nelle mura domestiche, a partire proprio dalla tavola.
Possiamo ridurre gli sprechi alimentari? La risposta, naturalmente, è affermativa e, anzi, per chi di noi fosse a corto di idee sono numerosissimi i modi per inventarci nuove ricette, per condividere gli avanzi e contrastare la cultura dello spreco.
Tanto per incominciare, possiamo sicuramente prendere spunto dalle originali idee di una delle food blogger più famose, Lisa Casali, una miniera inesauribile di ricette gustose, salutari e assolutamente green.
Per rimanere in ambito tecnologico, sono tantissime le app per la condivisione di cibo avanzato: una di queste è Ratatouille, nata dall’idea di quattro vicini di casa veneti che hanno ideato un’applicazione in cui ognuno può postare i propri cibi in scadenza e visionare quelli degli altri per condividere, scambiare e consumare i freschi in eccedenza ed evitare che si apra loro il coperchio della pattumiera.
La lotta allo spreco, tuttavia, valica i confini domestici e coinvolge anche il mondo degli affari.
In primis, le strutture ricettive: i pasti non consumati nei grandi hotel sono uno spreco che, da quest’anno, viene combattuto con la bella iniziativa di devolvere gli avanzi ad associazioni alimentari che provvederanno alla ridistribuzione ai più bisognosi.
Anche il mondo della grande distribuzione si sta adeguando per fronteggiare l’emergenza sprechi: talvolta capita di vedere timidi angoli dedicati ai prodotti in scadenza, in vendita a prezzi scontati.
La Regione Piemonte ha promosso, in questi mesi, una campagna organica di sensibilizzazione alla genuinità e bontà dei prodotti in scadenza, commercializzando in oltre 275 punti vendita di grandi insegne (come Auchan, Coop, Carrefour) prodotti in scadenza a prezzi agevolati.
Un esperimento che, in piccolo, propone quello che all’estero è già realtà: un supermercato dove si vendono solo alimenti scaduti, ma assolutamente ancora buoni da mangiare. Il suo nome è “The Daily Table” e, se passiamo dagli States, non possiamo non farci un salto!
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