Il “carico mentale” è una sorta di peso invisibile che grava su ogni donna.
Il merito di questo termine è di Emma, una femminista francese che nel suo blog tratta temi legati alle problematiche di genere e che ha creato un fumetto dal titolo “Bastava chiedere” (“Fallait demander”).
La prima striscia diventata virale a maggio 2007 è tornata a girare su Facebook anche in lingua italiana. I disegni di Emma, però, sono già molto famosi in tutto il mondo e, oggi, anche nel nostro Paese diventano un libro: “Bastava chiedere! 10 storie di femminismo quotidiano”. L’uscita è prevista per il 20 febbraio e la prefazione sarà di Michela Murgia.
Per chi si sta chiedendo cosa sia questo “carico mentale”, con questo termine si intende un fenomeno secondo cui le donne sono quelle a cui spetta il compito di gestire casa e famiglia, finendo a dover pensare proprio a tutto dalla pianificazione alle faccende, sino ai figli. Ovviamente questo “carico mentale domestico” si somma a quello che normalmente si ha fuori casa e sul lavoro.
Gli uomini devono iniziare a pensare da soli
La donna pensa e l’uomo esegue con la sua tipica richiesta “che faccio?”. I ruoli sono così radicati che la suddivisione dei compiti non nasce neppure da una scelta consapevole all’interno della coppia. Essa infatti deriva dalle strutture patriarcali che nei secoli hanno contribuito a sminuire la figura dell’uomo in questo senso, ne è un esempio la frase che si sente spesso “sono uomini, non ci arrivano”.
Secondo Emma è giunto il momento che gli uomini comincino a ragionare e pensare anche da soli. In molte parti del mondo fortunatamente la divisione del “carico mentale” avviene equamente nella coppia, ma sono ancora tante, forse troppe, le donne che, a livello globale, si identificano con la vignetta della blogger.
Temi vecchi, linguaggio innovativo
Quello che rende forte e chiaro il messaggio di Emma non è tanto la tematica piuttosto vecchia, ma il linguaggio nuovo e diretto con cui questa viene presentata. Le donne e gli uomini si identificano nei suoi fumetti e questo vuol dire che il concetto espresso è arrivato a destinazione. Bianca Laterza, assieme alla sorella Giovanna si sono occupate dell’uscita e della traduzione del libro in Italia.
“Bastava chiedere” è soltanto la storia di apertura per un progetto che vede selezionate altre opere di Emma, che trattano sempre i temi della quotidianità delle donne. Alcune parlano del potere dell’amore e del fatto che le donne sentano il dovere e bisogno di caricarsi il benessere emotivo di tutti coloro che le circondano. Un altro tema forte è il congedo di maternità e soprattutto di paternità (in Italia i papà hanno soltanto cinque giorni da dedicare alla famiglia quando arriva un nuovo bambino) e spesso ancora si fatica a chiedere quelle ore che spettano di diritto. I libri di Emma sono rivolti alle donne, mamme e lavoratrici, ma sicuramente dovrebbero essere letti anche da molti uomini. Un linguaggio davvero universale quello dell’autrice, capace di toccare tematiche forti in maniera ironica e delicata.
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