Ghiri ghiri ghiri…quale genitore non ha mai riso insieme ai propri bambini, stesi per terra dal solletico? Certo, “solleticare”, in dosi moderate, piace a tutti, soprattutto quando siamo noi a farlo.
In particolare, se si tratta di bambini e neonati, è un gioco che avvicina genitori e figli, aumentando la fiducia reciproca.
Il solletico fa bene!
Il solletico fa ridere, siamo tutti d’accordo, perché fa perdere il controllo e, proprio per questo, fa stare bene, tanto che alcuni studi hanno anche dimostrato come possa essere un antidepressivo naturale.
Sappiamo bene che per rendere l’effetto ridarella ancora più irrefrenabile, bisogna attaccare i punti sensibili (come pianta dei piedi, ascelle, collo…). I bambini, fin da piccolissimi, reagiscono in maniera spontanea al solletico e sentirli ridere a crepapelle è divertentissimo e assolutamente contagioso.
E il solletico non è una sola prerogativa degli uomini. È infatti molto buffo e tenero vedere una mamma scimmia giocare con il suo cucciolo e arrivare a ridere fino alle lacrime. Dal punto di vista prettamente scientifico, questo tipo di solletico è definito “gargalesi”, diversa dalla “knismesi”, il solletico leggero e impercettibile di una piuma sulla pelle.
Solletico sì, ma con moderazione…
Certo, nel gioco non bisogna andare oltre una certa soglia, perché, essendo il solletico una reazione fisiologica involontaria, si potrebbe andare incontro a sforzi e reazioni incontrollate poco piacevoli, prima fra tutte la tosse, ma anche rischi potenzialmente elevati per il cuore. Il solletico, quindi, va fatto con moderazione.
Due curiosità: nel Medioevo il solletico era una tecnica di tortura, o, ancora oggi, in Virginia, fare il solletico a una donna è considerato un reato!
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