Cantare la ninna nanna al proprio bimbo ha sempre avuto effetti benefici. Recenti studi mostrano come questo sia vero anche durante i mesi della gravidanza: in particolare cantare ninne nanne nei tre mesi che precedono e seguono il parto apporta vantaggi scientificamente provati sia al bimbo che alla mamma.
Più nello specifico, il canto della ninna nanna produce effetti positivi sia sul comportamento del neonato, che si mostra più calmo e sereno, sia sulla condizione materna, con notevoli vantaggi soprattutto in tema di riduzione dello stress. Inoltre, iniziare sin dalla gravidanza ad accarezzare il pancione e cantare dolci melodie per il bebè, migliora il legame madre-figlio.
I risultati della ricerca sulla ninna nanna
Già da tempo era stata evidenziata l’importanza della ninna nanna per il nascituro: di recente sono state effettuate delle ricerche specifiche, in particolare da un team di medici dell’Università degli Studi di Milano, in un progetto guidato dalla dottoressa Giuseppina Persico.
Sono stati analizzati i comportamenti di 170 donne in gravidanza, divise in un gruppo che cantava ninna nanne ed un gruppo che non lo faceva, in un arco di tempo dai 3 mesi prima della nascita fino ai 3 mesi di vita del piccolo. I risultati, pubblicati su Woman and Birth, hanno mostrato concreti vantaggi per il primo gruppo.
I bambini a cui erano state cantate le ninne nanne piangevano con un’incidenza inferiore di quasi il 20% e soffrivano di minori attacchi di coliche: inoltre, si è registrato un calo del 3.2% per i risvegli notturni.
Anche per le mamme i vantaggi sono stati provati: attraverso la scala di misura MIBS, per il Legame Mamma-bimbo, è stato dimostrato che successivamente al parto, le mamme delle ninne nanne raggiungevano il punteggio di 1,98 contro quello di 1.28 del secondo gruppo che non cantava.
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