Si chiama bento, viene dal Giappone ed è un contenitore di varie forme con dentro riso, ma non riso qualsiasi.
L’alimento è infatti combinato e modellato in modo da interpretare animali, manga, o piccoli esserini coloratissimi e dall’aspetto decisamente appetitoso.
La fantasia e la creatività in questo piatto, molto apprezzato soprattutto dai più piccoli, non mancano. Questa golosa e divertente tradizione nipponica sta, da qualche tempo, trovando riscontro anche in Italia dove gli alimenti tipici del sol levante vengono sostituiti con quelli della nostra cucina, ma sempre combinati in modo fantasioso per stimolare l’appetito dei bambini.
Molti esperti alimentari non sono favorevoli a quella che vedono come una distrazione. Alcuni sostengono che i bambini debbano comprendere da subito l’importanza del cibo e della convivialità, ma come la mettiamo con tutti quei piccoli inappetenti e svogliati che si siedono a tavola e incidono le pietanze con la forchetta? L’espressione è più o meno quella di un adulto costretto a guardare per due volte di seguito Ben-Hur!
Naturalmente buona parte delle mamme si arrende, leva il piatto dal tavolo e fa alzare il bambino tra rimproveri o lamenti a seconda del caso.
Secondo altri nutrizionisti, invece, l’idea del bento sarebbe geniale. Attrarre i bambini con immagini colorate e perché no, saporite, sarebbe l’escamotage migliore per stimolare lo scarso appetito.
Ma allora cosa occorre per fare il “miracolo” a tavola? Niente di particolare, bisogna avere solo tanta creatività e utilizzare i cibi che si hanno in casa.
Si può fare un viso di orsetto con delle lenticchie, la bocca con un pezzetto di carota e gli occhi con due olive o due capperetti, dipende anche dal gusto dei propri bambini.
Col riso si possono davvero inventare tante forme e, se abbiamo dello zafferano e il nostro piccolo apprezza, possiamo fare anche il pulcino Pio!
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