I genitori di Luna, nome di fantasia attribuito alla bambina nata in Ucraina con la maternità surrogata e abbandonata per oltre un anno alle cure di una baby sitter, hanno acconsentito che la piccola di 15 mesi venga adottata.
La piccola Luna può essere adottata
Nei giorni scorsi in un comunicato di poche righe la coppia italiana, originaria di Novara, aveva precisato di non aver avuto intenzione di abbandonare la figlia in Ucraina.
In ogni caso il Tribunale dei minorenni di Torino si era attivato per avviare la procedura di adottabilità al fine di regalare alla bambina un futuro sereno. A questa mossa i genitori non si sono opposti durante l’udienza celebrata pochi giorni fa.
Ciò significa che, al contrario di quanto si era ipotizzato dopo il comunicato, ovvero che l’uomo e la donna rivolessero Luna, i due non hanno cambiato idea.
La vicenda di Luna e le ripercussioni per i genitori
La coppia si era recata in Ucraina nell’agosto del 2020 per procedere alla maternità surrogata, che nel Paese dell’Europa dell’est non costituisce reato.
Dopo la nascita della bimba, però, anziché fare rientro in Italia come una famiglia, avevano affidato Luna alle cure di una baby sitter del posto. Quest’ultima nei mesi scorsi si era rivolta all’ambasciata, segnalando di non avere ricevuto più denaro dalla coppia, e di conseguenza di non essere in grado di mantenere la piccola.
Si era così arrivati alla segnalazione alla procura di Novara, che prontamente ha lanciato l’alert alla procura dei minori. Così facendo è stato possibile far rientrare in Italia la bimba, dando il via ad un iter che ha come obiettivo quello di regalarle un futuro di serenità in un’altra famiglia.
Per i genitori della bambina la Procura aveva aperto un fascicolo solo per atti relativi, senza indagati e ipotesi di reato. Al vaglio vi era sia la vicenda della maternità surrogata, sia il reato di abbandono commesso all’estero. Ora però, dopo la mancata opposizione alla procedura di adozione, la loro posizione rischia di aggravarsi.
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