Hai mai sentito parlare di bonding neonatale? È un termine dolcissimo e racconta il legame speciale che si crea tra mamma e figlio già prima della nascita. Inizia in gravidanza e prosegue dopo il parto, aiuta a vivere i cambiamenti in famiglia con più serenità e si manifesta già nelle prime settimane di vita del bambino.
Cosa significa bonding
Il termine arriva dagli Stati Uniti, è abbastanza recente (1982) e descrive il legame che si crea tra il bambino e la futura mamma. Bonding deriva dall’inglese bond e si traduce con attaccamento, legame; letteralmente sta per “incollare”. Da qui, è facile capire perché sia stato scelto questo nome per identificare il sigillo che nasce tra mamma e figlio. È un termine che include tutta la sfera dell’emozioni della famiglia: dal momento dell’allattamento, al gioco, allo stare insieme in diversi momenti della giornata. Bonding equivale a proteggere, cullare, coccolare, amare in maniera totalizzante.
Perché è così importante il bonding neonatale? Perché favorisce la sensibilità e l’empatia dei rapporti e perché aiuta la mamma a comunicare meglio con suo figlio, tanto da imparare a riconoscere prima e in maniera efficace ai suoi bisogni primari.
Come favorire il bonding?
Uno dei processi più semplici e intuitivi per favorire il bonding neonatale è quello di incoraggiare il contatto pelle a pelle tra neonato e mamma, un contatto che va stimolato subito dopo il parto e nelle prime ore di vita del bambino. Se dopo il parto mamma e figlio stanno bene, è importante che i due vivano insieme questo momento così delicato e speciale, che restino abbracciati, che si annusino, si conoscano. Baci, carezze, coccole: tutto ciò che lega i due corpi insieme aiuta e favorisce il rapporto a due.
Il bonding in gravidanza (bonding prenatale)
Il bonding si instaura subito dopo la nascita ma anche in gravidanza (bonding prenatale). Si tratta di quel legame che si crea quando si ha la propria creatura nella pancia, che di mese in mese cresce con dialoghi a tu per tu con il pancione, musicoterapia, carezze e massaggi. Il bonding in gravidanza è parlare con il proprio bambino, immaginarlo, ascoltare e imparare a conoscere le sue esigenze.
Bonding in sala parto
Il bonding prosegue in sala parto. Subito dopo la nascita, papà e figlio possono godersi il primo contatto a due durante il lavaggio con l’ostetrica, per poi unirsi alla mamma e vivere questo primo contatto a tre senza aspettare ore. Gli studi, infatti, dimostrano che al neonato non serve null’altro che il contatto con i suoi genitori per tranquillizzarsi dall’esperienza vissuta con il parto.
Bonding neonatale e massaggio infantile
Uno degli aspetti più importanti di questo legame speciale è dato dal massaggio infantile, un momento in cui il contatto fisico diventa essenziale per costruire le basi del rapporto tra mamma e figlio. Grazie al massaggio ci si libera dagli ormoni che ostacolano il benessere, che aiutano a rilassarsi e a vivere sereni. Con il massaggio infantile si stimolano tutti i sensi: dall’olfatto che permette al bambino di scoprire l’odore della pelle della mamma, al senso visivo che arriva durante l’allattamento, all’udito che viene stimolato già durante la gravidanza e che prosegue dopo la nascita con la comunicazione verbale dei genitori.
Bonding e allattamento
L’allattamento è un momento molto importante durante il quale madre e figlio rafforzano il loro legame attraverso il contatto e un’unione fisica insostituibile. Anche se molti pensano che allattare al seno favorisca il bonding, questo non è del tutto vero. Il legame speciale con il proprio figlio si costruire in diversi modi, e anche se allattare aiuta a creare un rapporto molto intimo con il neonato, questo non significa che una madre che allatta artificialmente abbia difficoltà a stabilire un contatto unico e indissolubile con il proprio figlio. Ciò che conta, infatti, è la capacità di stabilire una connessione fatta di amore, sguardi, coccole e tante attenzioni verso il piccolo.
Cosa fare quando non è possibile il bonding?
E se il legame non si instaura fin da subito? In questi casi non bisogna preoccuparsi. Non arrendersi e avere pazienza, utilizzare la comunicazione verbale e non verbale per costruire un legame speciale può non essere immediata ma esiste per tutti; ogni famiglia saprà trovare la giusta soluzione per le proprie esigenze.
Il video della settimana
Io non conosco un altro modo per amare un figlio..
Vanessa Lisio