Con i tempi che corrono avere un lavoro è già una conquista, ma potersi permettere il “lusso” di mandare il bambino al nido o di avere una baby sitter non è per tutti. Se da una parte è vero che esistono i nidi comunali, dall’altra è altrettanto vero che in tantissimi non riescono nemmeno a entrarci nella graduatoria. Si aggiunga anche il fatto che, molto spesso, i bambini si ammalano e allora iniziano i problemi per le mamme che lavorano. In questi casi, infatti, l’unica soluzione è la baby sitter, a pagamento ovviamente, o rinunciare al lavoro.
Per venire incontro a tutte le mamme che necessitano di un servizio di baby sitting è stata riservata loro un’agevolazione, un contributo che consente di fruire di questo servizio.
Nel 2013 solo il 37% dei fondi è stato utilizzato perché questa possibilità è stata poco o nulla annunciata. Quest’anno cambiano alcune modalità e la notizia del bonus è stata diffusa, tuttavia i giorni per presentare la domanda sono davvero pochi. Vediamo tutto nel dettaglio.
Iniziamo con le scadenze: la domanda per il bonus baby sitter va presentata entro il 31 dicembre. La gazzetta aveva pubblicato il bando l’11 del corrente mese, ma il sito dell’Inps ha pubblicato le istruzioni per la domanda sul sito solo il 16 dicembre, bisogna quindi darsi una mossa anche perché di mezzo ci sono le feste natalizie con tutto ciò che ne consegue.
Quest’anno, per il bonus baby sitter sono stati stanziati 20 milioni e sarà così anche per il 2015. Ma chi può fare domanda? Tutte le mamme che dopo la nascita di un figlio decidono di rinunciare al congedo facoltativo, pagato al 30%, per riprendere il loro lavoro, dipendenti pubbliche comprese, ovviamente in base al loro reddito. Il bonus previsto è dai 300 ai 600 euro mensili per un totale di sei mesi.
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