Per chi non apprezza quella che, affettuosamente, viene chiamata “l’acqua del sindaco“, le soluzioni sono due, o rifornirsi presso la più vicina fonte, o acquistare l’acqua nei supermercati.
In questo secondo caso nasce però il problema dello smaltimento delle bottiglie di plastica, problema non del singolo cittadino che, grazie al riciclo creativo e alle numerose iniziative locali, da la possibilità di non sprecare, ma che grava sull’ambiente, nonostante tutti gli sforzi per contenere il problema. Ma allora come fare? Rinunciare all’acqua imbottigliata? Acquistare solo bottiglie in vetro vuoto a rendere?
Certo l’idea non è male, ma capita che non sempre ci sia la possibilità di essere così virtuosi, come nel caso di anziani soli o mamme sole con bambini, per cui anche gestire queste operazioni semplici può diventare un problema.
La soluzione arriva da un team di designer giovani e creativi che hanno realizzato un prototipo di bottiglia commestibile. Molti, a questa notizia, hanno pensato si trattasse di una bufala, ma non è così.
Ooho è una bottiglia biodegradabile e che può essere quindi ingerita o smaltita senza conseguenze per l’ambiente. Il materiale da cui è composta è una membrana gelatinosa che deriva da alghe commestibili, sottoposte a quello che viene chiamato processo di sferificazione. Questo altro non è che una tecnica della gastronomia molecolare attraverso la quale si possono ottenere sfere che racchiudono dei liquidi. Il concept di Ooho si basa su questa tecnica, si distinguono quindi due membrane all’interno delle quali viene racchiusa l’acqua.
Dimentichiamoci la forma classica della bottiglia, Ooho ha una consistenza quasi gelatinosa, ma proprio grazie a questo nuovo modo di concepire i contenitori per l’acqua si potrebbe ridurre notevolmente l’impatto sull’ambiente.
Non dobbiamo fare altro che attendere l’immissione di questa nuova bottiglia d’acqua sul mercato e iniziare a pensare come fare per conservarne una scorta.
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