Negli ultimi giorni sono balzati sulle cronache nazionali due nuovi episodi di razzismo che riguardano il mondo del calcio giovanile: questa volta però a far parlare di sé, al di là dei singoli casi, è stata la reazione dei ragazzi che hanno stigmatizzato per primi i comportamenti sugli spalti degli adulti e degli stessi genitori.
Razzismo a Modena: i figli “squalificano” i genitori
Il primo episodio arriva dal Modenese dove di fatto i piccoli calciatori hanno “squalificato” i propri genitori dopo che un papà aveva apostrofato con frasi razziste un arbitro di colore. Nella gara successiva la società degli Allievi 2003 del San Paolo ha deciso di giocare a porte chiuse per dare un segnale e a quanto si apprende sarebbero stati gli stessi ragazzini a spiegare a muso duro ai famigliari che certi atteggiamenti durante le partite sono inqualificabili dato che “le persone di colore fanno parte oramai della nostra vita di tutti i giorni”.
Peraltro la società ha condiviso la scelta dei calciatori di inventarsi una giornata di squalifica auto-imposta per dare una lezione al pubblico dal momento che erano stati diversi gli insulti rivolti dai presenti al giovane arbitro. “Abbiamo voluto reagire con una proposta innovativa anche se purtroppo c’è sempre qualcuno che viene al campo non per guardare giocare i figli ma per sfogare le proprie frustrazioni” ha dichiarato uno dei dirigenti del San Paolo.
Calciatori col viso dipinto di nero e “Daspo” alla mamma
Tuttavia pochi giorni fa c’era stato un altro caso di insulti razzisti e che ha visto protagonista a Desio una mamma. Nel corso di una gara della categoria Pulcini 2009 dell’Aurora Desio Calcio contro i pari età della Savicese la donna ha insultato un ragazzino di 10 anni della squadra di casa dandogli del “negro” e aggiungendo altri termini irripetibili. A stretto giro di posta la società di Desio ha diffuso un duro comunicato spiegando non solo che nell’incontro successivo i calciatori avrebbero giocato col volto dipinto di nero: infatti è stato ribadito anche che non sarebbero più scesi in campo contro la Savicese, rischiando squalifiche e sanzioni, se quella mamma (che ancora non è stata identificata e nessun aiuto in tal senso è arrivato dai presenti) si ripresenterà sugli spalti e chiedendo per lei un “Daspo temporaneo”.
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