È abbastanza naturale pensare con un’aurea di romanticismo la nostra infanzia: i giochi che facevamo, i cartoni che guardavamo, i personaggi che ci accompagnavano ci sembrano sempre migliori di quelli con cui i nostri bambini hanno a che fare. E proprio dal confrontare i cartoni animati di oggi con quelli di ieri prende vita l’articolo di Marianna Rizzini sul Foglio intitolato Candy contro Peppa: l’autrice mette a confronto Peppa Pig, considerato come un cartone animato fin troppo semplice, dove vengono narrate situazioni quotidiane (fare la spesa, andare al parco, la vita domestica) e un linguaggio basilare, ai cartoni della nostra generazione, Candy Candy e Lady Oscar principalmente, in cui i temi erano molto più complessi (la costruzione dell’identità, la solitudine, il dolore, l’amicizia) e, di conseguenza, anche la trama ben più articolata.
Secondo l’autrice, i cartoni animati che ci hanno fatto compagnia durante la nostra infanzia non ci mettevano davanti una realtà edulcorata, ma anzi ci facevano misurare sin dalla tenera età con i drammi e le tragedie, temi e situazioni che oggi non sono presenti in gran parte dei cartoni animati destinati ai nostri figli.
Sebbene confrontare Peppa Pig e Lady Oscar sia abbastanza fuorviante (la prima, infatti, è destinata a bambini in età prescolare, la seconda invece a bambini più grandi), può comunque farci riflettere su come siano cambiati i prodotti televisivi destinati all’infanzia negli anni: oggi, ci sono cartoni su misura per i bambini sin dalla prima infanzia (Peppa, con la sua calma, la sua vita senza troppi scossoni è perfetta per i bimbi dell’asilo), mentre una volta bastava che ci fosse un disegno in televisione e veniva considerato adatto al pubblico infantile, senza troppa distinzione di età.
Possiamo, quindi, dire che nel confronto fra Candy e Peppa non vince nessuna delle due, neppure se ci aggiungiamo la componente nostalgica per la prima: ognuna a modo suo, ha molto da insegnare, ovviamente in funzione dell’età del pubblico di riferimento.
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