Dopo una lunga giornata di lavoro, fatta di impegni e di responsabilità, tornare a casa e rilassarsi può diventare un desiderio di molte mamme, per stare assieme ai propri pargoletti. Non di rado, però, succede che si venga accolte da un’atmosfera tutt’altro che idilliaca: i bambini, soprattutto superati i 2 anni, tendono a diventare capricciosi e scoppiare in crisi apparentemente immotivate durante la sera.
Questo atteggiamento si può manifestare non solo con grida e pianto, ma anche con il rifiuto di svolgere alcune attività per cercare di imporre la propria volontà. Come si può contrastare questo atteggiamento del bambino?
Primo passo: individuare le cause dei capricci serali
Un bambino, anche se è facilmente irritabile o si rifiuta di ascoltare i genitori, non lo fa mai per puro caso. C’è sempre un motivo sotto le sue scelte, che i genitori sono tenuti a investigare. Ad esempio, non di rado alcuni bambini possono manifestare una rabbia incontrollata verso la madre o il padre, quando questi tornano a casa la sera, perché si sono sentiti abbandonati durante la giornata.
Un altro motivo, decisamente più banale, può essere un mancato riposino pomeridiano che provoca irritazione e nervosismo. Si tratta, in ogni caso, di reazioni normali.
Come deve agire la mamma in caso di capricci serali?
Come viene spesso consigliato da psicologi ed educatori, è sufficiente lasciar sfogare la loro repressione (evitando ovviamente che facciano del male ad altri o a se stessi). Quando un genitore è stressato da una giornata di lavoro può risultare difficile subire pianti e grida, ma bisogna avere pazienza e lasciare che passino.
Non serve sgridare il bambino, né prodigarsi in spiegazioni dettagliate sul perché quell’atteggiamento non deve essere messo in atto, perché in quel momento si trova in uno stato di nervosismo irrazionale.
Alternative, ma non promesse
In casa, il genitore deve dimostrare che bisogna rispettare le regole stabilite. Per questo motivo, anche di fronte ai capricci, bisogna mantenere la mente lucida e i nervi saldi, ed essere in grado di dire “no” anche se ci si aspetta un pianto come risposta. Naturalmente, un minimo di flessibilità non fa mai male, ma non deve diventare la regola.
Una soluzione valida, invece, può essere quella di offrire delle alternative al bambino, che possono o meno essere accettate. Assolutamente bandite, invece, le promesse del tipo “Se stasera ti comporti bene, domani riceverai un premio“. Le promesse in questi casi non vanno bene poiché il bambino deve capire che un atteggiamento educato e razionale non è una buona azione da premiare, ma la normalità; inoltre, con le promesse si corre il rischio che il bambino si comporti volontariamente in quel modo per ottenere qualcosa in cambio.
Insomma, il compito di mamma e papà diventa particolarmente delicato in questi momenti, ed è sempre difficile stabilire qual è il limite di tolleranza oltre il quale assecondare le volontà del piccolo; il consiglio più giusto è cercare un equilibrio e allo stesso tempo, far valere il proprio ruolo in casa.
Il video della settimana
Se fa capricci un buon scappellotto sul cul nn gli fa male… Xke se lui fa capricci e Sn stanca m arrabbio visto ke lavoro cn pazzi sclerotici e se continua uno scappellotto (nn violento) nn gli fa male.. A volte I metodi della nonna funzionano
Giusy Raffaele Ragusa leggi Claudio Lo Verso
Da,sclerare
E per quelli diurni?🤣
Niente di nuovo, insomma…