Una pubblicità “no-vax” esposta su alcuni autobus di Rimini ha mandato in escandescenza il sindaco del Comune romagnolo, il quale ha richiesto l’immediata soppressione di quella che la Giunta riminese definisce un messaggio fuorviante e non allineato con la volontà ministeriale, propensa alla vaccinazione e all’informazione pro-vaccinazione.
No allo slogan no-vax a Rimini
Continua la diatriba tra chi supporta e chi è contrario le vaccinazioni, ed a tal proposito le statistiche pongono un po’ di chiarezza tra le percentuali per capire meglio il fenomeno. Una recente inchiesta di “Voices of the blogs” ha infatti decretato che il rapporto tra chi favorevole ai vaccini e chi no, numericamente è ampiamente a favore della prima “fazione” con ben 8 su 10 pro vaccinisti (almeno sul web).
La decisione della Giunta comunale della cittadina romagnola ha richiesto la rimozione immediata del cartello da parte della compagnia di trasporto pubblico, la quale ha affisso (ovviamente dietro adeguato compenso), cartelli di riflessione anti-vaccino in alcuni autobus della compagnia di mezzi di trasporto locale.
Nel cartellone pubblicitario si raccomanda una coscienza pre-vaccinatoria da parte dei genitori i quali devono riflettere bene sui rischi che comportano le vaccinazioni: non è un caso che il fulcro del comitato no-vax sia proprio a Rimini, grazie all’attività frenetica e battagliera del Comilva, il comitato di riflessione sulle vaccinazioni.
Viaggiare informati… sui vaccini
Sembra lo slogan del CIS radiofonico, in realtà è la volontà del Comilva, la quale ha voluto approntare la sua campagna no-vax, richiedendo al riflessione dei viaggiatori sui mezzi urbani pubblici di Rimini tramite l’affissione dei cartelli pubblicitari che tanto hanno alterato l’umore della Giunta comunale. Il sindaco è stato chiaro: quei cartelli sono messaggi fuorvianti per la cittadinanza e vanno rimossi immediatamente: l’azienda di trasporto pubblico deve rimanere al di fuori di contesti morali e sociali anche se dietro la dovuta riscossione del pagamento pubblicitario.
Un fatto simile è avvenuto nel Comune di Parma: insomma il comitato no-vax crede nella sua diffusione e nel messaggio che vuole diventi riflessione sociale ed utilizza le vie dirette per raggiungere la maggior parte dei cittadini ma le giunte, ligie alla volontà ministeriale del ministro Beatrice Lorenzin, non lo accettano.
Che dire, la nostra unica speranza è che in questa guerra sociale ne escano vincitori i bambini e sconfitte le malattie!
Il video della settimana
Fare delle valutazioni in base a qualche commento di qualche mamma che contesta l’ imposizione di 10 vaccini mi sembra riduttivo! Io credo veramente che i numeri siano quelli e credo anche che una gran parte di quell’80% non sappia neanche che vaccini vengano inoculati ai loro figli. Credo che la maggiorparte di loro non si sia presa di certo la briga di pretendere risposte a dei dubbi. Quasi tutti a rispondere con luoghi comuni e senza dati realmente scentifici. A parte questo il mio parere è che noi siamo tutti genitori e ognuno di noi si muove nella speranza che la nostra sia la scelta giusta per tutelare il proprio figlio, per questo io non mi permetterei di giudicare nè chi sceglie di vaccinare a occhi chiusi, nè chi lo fa da persona documentata, nè chi prima pretende risposte a dubbi, nè chi teme il vaccino più delle malattie stesse!
Concordo che i dati non sembrano realistici e che andrebbero presi provvedimenti più concreti per arginare questo fenomeno pericoloso e dilagante, sfruttato da politici e ignoranti esaltati.
Ma c’è scritto “quando c’è rischio deve esserci scelta” io non leggo un no-vax ma al massimo un free-vax che è molto diverso!