L’ADHD consiste in un disordine dello sviluppo neuro psichico del bambino e dell’adolescente, caratterizzato da iperattività, impulsività, incapacità a concentrarsi che si manifesta generalmente prima dei 7 anni d’età.
Secondo il DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), l’ADHD può essere quindi definita come “una situazione/stato persistente di disattenzione e/o iperattività e impulsività più frequente e grave di quanto tipicamente si osservi in bambini di pari livello di sviluppo”.
Questi sintomi finiscono con il causare uno stato di disagio e di incapacità superiore a quello tipico di bambini della stessa età e livello di sviluppo.
I sintomi chiave di questa condizione sono la disattenzione, l’iperattività e l’impulsività, presenti per almeno 6 mesi e comparsi prima dei sette anni di età.
L’ADHD nei bambini
I bambini con ADHD :
- hanno difficoltà a completare qualsiasi attività che richieda concentrazione;
- sembrano non ascoltare nulla di quanto gli viene detto;
- sono eccessivamente vivaci, corrono o si arrampicano, saltano sulle sedie;
- si distraggono molto facilmente;
- parlano in continuazione, rispondendo in modo irruento prima di ascoltare tutta la domanda;
- non riescono ad aspettare il proprio turno in coda o in un gruppo di lavoro;
- possono manifestare serie difficoltà di apprendimento che rischiano di farli restare indietro rispetto ai compagni di classe, con danni emotivi.
La diagnosi di ADHD può essere formulata secondo il DSM in presenza di:
- 6 o più dei 9 sintomi di disattenzione
oppure di
- 6 o più dei 9 sintomi di iperattività\impulsività.
L’ADHD è uno dei disturbi più diffusi (e controversi) dello sviluppo. Interessa il 3-5% della popolazione ed è considerato un disturbo del neuro sviluppo. In quanto disturbo pervasivo comporta inizialmente difficoltà come distraibilità, impulsività e irrequietezza motoria. Successivamente aumentano le difficoltà relazionali e di adattamento ai contesti sociali.
ADHD : 3 grandi aree sintomatologiche
L’ADHD si manifesta con una serie di sintomi afferenti a 3 aree:
- Disattenzione
- Iperattività
- Impulsività
Da un punto di vista diagnostico iperattività e impulsività vengono raggruppate ulteriormente come è stato anche recentemente confermato dal DSM-5. Il DSM-5 inoltre prevede un elenco di manifestazioni cliniche e alcuni aspetti diagnostici peculiari (età di insorgenza, severità, pervasività, comorbilità).
ADHD : Un modello a due vie
Alcuni Autori (Fedeli e Vio) hanno proposto un modello a due vie per comprendere le difficoltà di una persona con ADHD e per procedere ad una valutazione corretta.
La prima via è chiamata “via energetica”: si riferisce alla capacità di modulare l’attivazione e sostenere lo sforzo necessario a rispondere ad uno stimolo o a compiere una attività. Allerta, motivazione, ritmo, impegno, emozioni compongono la via energetica.
La seconda via (“via organizzativa”) è composta invece da inibizione, flessibilità, pianificazione, memoria di lavoro, monitoraggio. La via organizzativa è relativa agli aspetti organizzativi del comportamento , del pensiero e delle emozioni cioè al controllo volontario e consapevole di ciò che si sta facendo.
ADHD : Conclusioni
Il modello a due vie presenta come tutti i modelli pregi e difetti. È comunque un modello piuttosto semplice e intuitivo per guidare l’osservazione.
Non possiamo però dimenticare che lo scopo di ogni osservazione non si deve mai ridurre ad una caccia alla compromissione ai fini di una diagnosi/classificazione, ma si deve essere capaci di leggere la persona nella sua globalità e complessità.
Solo così potremo costruire un progetto di intervento che non sia teso a “riparare”, ma che abbia come obiettivo lo sviluppo della persona.
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