Spesso capita di diventare genitori e non sentirsi all’altezza. Di perdere il sonno dietro a paure e ansie e soprattutto di far scorrere il tempo, e i momenti, stretti dalla morsa dei sensi di colpa. Spesso capita che l’idea che ci siamo fatti dell’essere genitore è un’idea edulcorata, che proviene dalla nostra infanzia, che non ha nessun legame con la realtà. È, appunto, solo un’idea.
Cresciamo convinti del fatto, perché questo ci viene detto da sempre, che quando saremo genitori, finalmente capiremo tutto, come un’illuminazione, una folgorazione. Che una volta per tutte, avremo le risposte.
E magari ci sentiremo all’altezza.
Così le aspettative verso noi stesse, nel ruolo che abbiamo sempre pensato sarebbe stato recitato solo da chi avesse raggiunto prima la maturità adeguata, si impennano insieme al nostro senso di inadeguatezza che tocca vette mai viste prima.
La verità è che non c’è un modo più corretto, più adeguato, di un altro di essere madri e che ogni figlio, ogni persona, ha delle esigenze di amore diverso e quello che è stato giusto, o sbagliato, nella nostra educazione, probabilmente non lo sarà in quella dei nostri figli. O forse sì, ma non è affatto scontato.
Per questo, quando non ci sentiamo all’altezza dei nostri figli l’unica cosa da fare è rotolarsi per terra insieme a loro, “abbassarsi” al loro livello e amarli nell’unico modo in cui siamo capaci.
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