“Che coss’è l’amor” cantava una celebre canzone di Vinicio Capossela. “Che coss’è l’amor” per una mamma mi chiedo io e mi rispondo che l’amore sono quelle manine appicciose che ci accarezzano il viso, ma l’amore sono anche i piedini. Io, ad esempio, sono una drogata dei piedi di mio figlio. Me li mordicchio, li bacio, li stropiccio.Trovo che siano la quintessenza della tenerezza. Morbidi, tondi, lisci, lisci, con quella dita piccole piccole. Mi ricordano ogni volta quanto siano belli i bimbi. Quando sono piccoli o piccolissimi, s’intende. O le risate. Quelle che nascono dalla pancia e diventano contagiose e che, solitamente, nascono da cose stupidissime. Come un rumore improvviso. O una smorfia. O le lotte e il solletico che trasformano un sorriso in risate infinite. Quel suono bellissimo che ti fa passare ogni incazzatura e che lenisce anche qualche momento di tristezza. Loro ridono e poi ridi anche tu. E insieme non riuscite più a smettere. E questo è l’amore.
L’amore per una mamma è sentirsi speciale perché i figli ti fanno sentire speciale. Almeno per i primi tempi. Ti fanno sentire amata incondizionatamente, nonostante tu continui ad avere spiccati atteggiamenti da pessima madre. La verità è che loro se ne fregano della cena servita in perfetto orario, se ne fregano dei vestiti che profumano di bucato e se ne fregano pure della capacità di concentrazione che abbiamo nel costruire castelli altissimi con le costruzioni. Loro ci amano così come siamo. Per come siamo. Almeno per i prossimi sette o otto anni. All’adolescenza di mio figlio, ora, non ho la forza di pensarci.
L’amore per una mamma, però, è anche il bacio appassionato del suo uomo perché, non dimentichiamocelo, una mamma è sempre prima una donna. L’amore per una mamma è ritrovarsi in due (e non in tre) per amarsi a fine giornata o quando si può, da soli, lontani dal mondo. In sintonia in un posto che è solo per loro e non importa se riescono a restarci per un’ora o per una vita. È complicità, sintonia, passione, anche per una mamma sì.
E poi sono le chiacchiere lunghe, infinite, come se il tempo si fosse fermato, con le proprie amiche. Quelle che non importa se non vi vedete da un giorno o da un anno ma il filo del discorso non si perde proprio mai. Quelle che possono durare anche una notte intera, ma ti fanno svegliare riposata e in pace con il mondo, consapevole che la vita ci ha regalato un amore grande, grandissimo, quello che si cela dietro al nome di amicizia.
L’amore per una mamma è trovare del tempo per sé. Ritrovarsi, a poco a poco, dopo tanto tempo, anche se adesso che siete sepolte vive sotto chili di pannolini. Perché prima o dopo succede. Succede che quelli piccoli inizino a parlare, a lavarsi le mani da soli, a piangere solo se c’è un motivo (quasi) valido. A giocare (anche) in autonomia. E succede che tu, mamma, ritorni quella di prima. Ricominci a leggere, ad andare al cinema, a farti una doccia completa senza interruzioni. Ad avere interessi, idee, progetti che ti ricordano molto com’eri, e cosa pensavi, prima. Pian piano, sottopelle, senti pulsare qualcosa che capisci essere il ricordo della vera te, di quella te che c’era prima che nascessero i vostri figli.
E questo è l’amore più grande per una mamma. Quello verso se stessa.
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