Negli ultimi tempi si è sentito molto parlare di Child Free, una tendenza che prevede che in determinati locali, ristoranti o altro sia vietato l’ingresso ai bambini in modo da non disturbare i clienti con eventuali urla o schiamazzi.
I bambini danno sempre più fastidio
Così mentre esistono cani che guaiscono con collarini di diamanti, pelliccette e passeggini che ormai possono entrare ovunque, i bambini sembrano non essere più così graditi a causa dei loro schiamazzi, delle loro urla e dei loro capricci.
Forse perché non si è più abituati ai bambini in quanto se ne fanno sempre meno, anzi ci sono moltissime donne che decidono di non averne affatto con l’inevitabile conseguenza di non trovarsi più in famiglie numerose con bimbi che corrono in ogni angolo della casa o in compagnia di amici con pargoli al seguito che giocano, si divertono e litigano tra di loro.
In Italia la percentuale di nuovi nati scende inesorabilmente ogni anno, sia perché non esiste una politica sociale che aiuti effettivamente le famiglie sia perché è sempre più difficile decidere di fare un figlio in un mondo come quello in cui viviamo.
Cercare un’alternativa al divieto
Certamente la responsabilità se alcune persone non sopportano la presenza dei bambini che con i loro schiamazzi e gridolini possono effettivamente rovinare una serata al ristorante o infastidire durante la fila dal dottore, è da ricondurre anche ai genitori che non riescono a gestire i propri figli in queste occasioni.
Probabilmente tale difficoltà è da ricondursi anche alla vita frenetica dei genitori che spesso si dimenticano che i bambini si annoiano e che hanno bisogno di stimoli e di attenzioni e non solo di tablet o telefonini.
I bambini possono sì dare fastidio, ma bisogna anche comprendere che i loro capricci sono comunque una richiesta di attenzione per una qualche mancanza, quindi invece di evitare l’ingresso a famiglie con bimbi ci si potrebbe attrezzare con una semplice area giochi o più semplicemente con un album da colorare.
Molte persone non sopportano i bambini, è un dato di fatto: non viene loro spontaneo fare un sorriso o salutarli con la mano, ma bisognerebbe, comunque, far pensare loro che siamo stati tutti piccoli e che presto quei bambini saranno gli adulti di domani.
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