Una banda criminale è stata arrestata a Yiyang, cittadina nella provincia dello Hunan, in Cina.
Attraverso WeChat, app di messaggistica istantanea, i truffatori vendevano bambini di pochi giorni a donne desiderose di maternità.
Un messaggio avvisava le potenziali clienti che c’era un bambino disponibile
Sembra la trama di un grottesco thriller, invece è pura realtà.
Neonati di pochi giorni venivano commercializzati su internet attraverso WeChat, applicazione di messaggistica istantanea.
I sei giovani criminali intercettavano madri in difficoltà nel distretto sanitario dello Hunan e assicuravano loro di trovare dei nuovi genitori affidabili per il loro bambino.
In realtà il neonato veniva filmato e messo in vendita online per la squallida cifra di 9200 euro. Le potenziali acquirenti ricevevano un messaggio su WeChat, dove si annunciava la disponibilità del bambino. Un video mostrava il piccolo in buone condizioni di salute e da alcune notizie inerenti la famiglia di origine.
Il giornale XiaoXiang Morning Post svela i dettagli della truffa
La truffa della gang criminale è stata svelata nei giorni scorsi dal giornale XiaoXiang Morning Post che da mesi portava avanti l’inchiesta su un sospetto traffico illegale di neonati.
Sulle pagine del giornale vengono riportate anche alcuni stralci delle chat tra venditori e acquirenti. Il neonato veniva venduto come semplice merce in promozione. I clienti venivano sollecitati ad affrettarsi e a non perdere l’occasione di prendersi cura di un neonato abbandonato.
Per ulteriore garanzia infatti, i truffatori facevano firmare alle madri biologiche una dichiarazione in cui affermavano di lasciare volontariamente il bambino, nella speranza di affidarlo a nuovi genitori amorevoli.
Ma le povere donne erano del tutto ignare che il loro figlio venisse venduto alla cifra di circa sessantamila yuan, corrispondenti a 9200 euro.
Le forze dell’ordine cinesi, grazie anche alla collaborazione dei giornalisti, sono riusciti a mandare in galera la banda criminale, ma ancora si stanno effettuando le stime delle centinaia di bambini venduti.
È allarmante come attraverso una semplice piattaforma di messaggistica online, si possa generare un simile terribile traffico illegale di vite umane, barattate a colpi di gigabyte e connessioni wireless.
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