Il cioccolato è uno tra gli alimenti preferiti dai bambini, ma anche dagli adulti. La composizione molto ricca di questo dolce particolarmente goloso dovrebbe indurre però a consumarne con moderazione.
Soprattutto per i più piccoli il cioccolato andrebbe quindi proposto e mangiato cercando di individuare la tipologia più adatta, il quantitativo limite e l’età alla quale avvicinare concretamente questo alimento ai bimbi. Cerchiamo di capire qualcosa in più sul corretto consumo di cioccolato nei bambini.
Cioccolato sì, ma con attenzione
Potrebbe essere questo il titolo della corretta formula circa l’assunzione di cioccolato, alimento amatissimo da grandi e piccini fin dal lontanissimo 1550, quando pare sia stato introdotto in Europa direttamente dal Sud America.
L’alimento di per sé è davvero molto complesso e formato da una composizione di grassi, proteine e carboidrati. La grande abbondanza di questi ultimi in particolar modo spiega l’elevato apporto calorico che contraddistingue una normale tavoletta di cioccolato.
L’indicazione che andrebbe di norma seguita prevede che il consumo di cioccolato per i bambini parta non prima dei 24 mesi. I pediatri danno questa precisa indicazione perché gli zuccheri semplici e i grassi contenuti in elevata quantità in esso possono risultare non completamente assimilabili da parte di fegato e reni, non ancora pienamente adatti ad assorbire tutte le diverse sostanze nutritive.
Quale cioccolato è il migliore per i bambini?
Il cioccolato è un alimento altamente variegato e decisamente complesso. Al suo interno possono essere riscontrate l’istamina, possibile responsabile di reazioni allergiche anche di considerevole entità, la teobromina, sostanza eccitante simile alla caffeina e di fatto prima vera responsabile di quello stato di felicità che mangiare cioccolata provoca in ognuno di noi, e nei bambini in modo particolare, e la serotonina, neurotrasmettitore che rallegra l’umore e che nei bimbi produce un effetto di euforia piuttosto forte.
Per questo si consiglia di non far consumare cioccolato nelle fasi precedenti l’ora di andare a dormire, soprattutto se si desidera avere una nottata tranquilla. L’avvicinamento al cioccolato per i più piccoli passa dunque da una prima fase di assaggio in cui occorre scegliere prodotti di primissima qualità, offrire limitati quantitativi e dosi ridotte, e se possibile optare per il gusto fondente.
Quest’ultimo è il più ricco di caffeina, a differenza del cioccolato bianco dove questa sostanza è invece assente a fronte però di una quantità di zuccheri decisamente più elevata.
La regola di base che può essere applicata a quasi tutti i cioccolati presenti in commercio è infatti quella che più il cioccolato è scuro meno zuccheri contiene al suo interno. Ma ricordiamo che comunque gli zuccheri ci sono. A variare saranno anche le percentuali di altre sostanze di cui il cioccolato è molto ricco, come il fosforo, il magnesio e i flavonoidi.
Possibili controindicazioni del cioccolato
La complessità dell’alimento cioccolato è motivo sufficiente perché questo dolce possa indurre reazioni negative sull’organismo dei bimbi e non solo, qualora se ne abusi. In modo particolare ogni genitore deve assolutamente evitare di dare da mangiare cioccolato ai figli quando essi manifestino dolori alla pancia, coliche o fenomeni di reflusso gastroesofageo.
Il cioccolato in quanto prodotto ottenuto dai chicchi tostati del cacao può inoltre determinare l’insorgenza di reazioni allergiche. Seppur non così frequenti queste complicanze insorte dopo aver mangiato cioccolato possono provocare nausea, diarrea, vomito, eruzioni cutanee e persino difficoltà a respirare.
Una delle parti del nostro organismo più sensibile al cioccolato sono poi i denti. Soprattutto nei bimbi essi subiscono l’azione erodente degli zuccheri contenuti nel cioccolato al latte o in quello bianco. Andrebbe infatti consumato in quantità maggiore il cioccolato fondente, che con il suo gusto amaro poco amato dai bimbi e la ridotta concentrazione di carboidrati contribuisce a ridurre il rischio di carie dentali.
Il cioccolato in gravidanza può essere consumato, purché ancora una volta in quantità regolate e moderate, in virtù del fatto che contiene elevate quantità di eccitanti quali la caffeina.
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