I passi in avanti che sono stati fatti circa i diritti delle donne, la parità di genere e la lotta contro le discriminazioni basate sul genere e l’orientamento sessuale hanno toccato moltissimi aspetti della società, tra cui anche il mondo del cinema e dei cartoni animati.
Grandi aziende cinematografiche, come la Walt Disney, ha ad esempio dovuto fare alcune precisazioni circa i messaggi lanciati dai suoi più grandi classici, messaggi che vengono recepiti dai più piccoli. I bambini infatti devono essere messi nelle migliori condizioni per potere apprendere insegnamenti positivi da ciò che vedono, grazie anche all’aiuto degli adulti.
Classici dell’infanzia e la lotta al sessismo: come fare con i bambini?
Le innovazioni legislative riguardanti la lotta alle discriminazioni fondate sull’orientamento e il genere sessuale hanno interessato molti degli stati civili e, di conseguenza, numerose attività collaterali tra cui il mondo della cinematografia. Ha fatto scalpore, ad esempio, il provvedimento della Walt Disney che ha deciso di vietare ai minori di sette anni alcuni suoi film; la nota azienda ha inoltre aggiunto un’avvertenza all’inizio di ogni pellicola, in cui si ammette che alcuni dei messaggi sottesi al cartone sono effettivamente sbagliati e che è utile, per chi guarda, riflettere sugli errori che possono essere commessi e su quale sia invece il modo migliore di comportarsi.
Un avviso che fa riflettere e che soprattutto sembrerebbe onerare i bambini (o i genitori) di un compito assai difficile, cioè guardare un cartone con spirito critico cercando di discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, con un sorta di analisi comparativa rispetto al tempo e al periodo sociale in cui quello stesso cartone è nato.
Cartoni animati e stereotipi: il ruolo degli adulti
È evidente che a fare la differenza sia, ancora una volta, guardare la tv insieme ad un adulto che assista il bambino in questo processo di analisi e che soprattutto lo guidi e gli insegni a identificare i punti critici del cartone.
Un ottimo sistema è, anzitutto, quello di coinvolgere il bambino attraverso l’identificazione con uno o più personaggi del cartone: in questo modo il bambino potrà vivere l’esperienza su stesso, riuscendo meglio a discernere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Gli stereotipi contenuti poi nei cartoni possono essere messi in luce attraverso una riflessione su come è rappresentato un certo soggetto del film, soprattutto se vengono utilizzate le connotazioni fisiche di un personaggio (le scimmie nel Libro della Giungla, il gatto siamese ne Gli Aristogatti ecc).
Altro aspetto importante è l’analisi sui i modi in cui i protagonisti raggiungono i propri obiettivi, talvolta non sempre leciti o eticamente corretti. Il genitore può far vedere al bambino che ci sono altre strade, spiegando che il fine non giustifica i mezzi e che il rispetto dell’altro è spesso più importante rispetto alle proprie aspirazioni personali.
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