Un allarme che ha avuto una risonanza sui social molto alta. Questa volta i ministri non sono rimasti in silenzio ed hanno subito preparato una contro denuncia per procurato allarme verso Codacons, correlandolo delle spiegazioni molto dettagliate e plausibili per la denuncia mossa dal Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori (Codacons), dove si cita in giudizio il Ministero della Salute, complice di non essere in grado di gestire la situazione a tema vaccini e per favoreggiamento delle case farmaceutiche.
Le accuse della Codacons sui vaccini
Dall’inizio dell’anno le polemiche e i procurati allarmi sono stati davvero innumerevoli, ma nessuno si aspettava questo intervento del Codacons. Viene denunciato l’aumento in Italia delle morti nell’ultimo anno tra i bambini nel primo anno d’età che hanno seguito tutto il percorso vaccinale (divenuto obbligatorio proprio nel 2017).
Vengono anche citati nomi di dottori che avrebbero, secondo quanto dichiarato dalla Codacons, studiato 13 casi di morti sospette da vaccino: la dottoressa Antonietta Gatti e il dottor Stefano Montanari.
La risposta e la contro denuncia del Ministero della Salute
Il Ministero, nella sua querela nei confronti di Codacons, si difende portando i fatti alla luce: delle 13 morti sospette di bambini la maggioranza si tratta di stranieri, quindi non vaccinati e non risiedenti in Italia.
Altra valutazione molto importante è il rapporto con i vaccini e i due medici citati: il Ministero della Salute infatti dichiara che la dottoressa Gatti ed il dottor Montanari non facevano parte di nessun gruppo di studio riguardante la pericolosità delle sostanze contenute nei vaccini.
Questa non è la prima volta che l’associazione si è schierata dalla parte di chi è contrario al nuovo piano vaccinale, che si dichiara comunque soddisfatta dell’ampio respiro mediatico che l’intera faccenda ha smosso.
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