Il modo di vivere e lavorare degli italiani ha subito nell’ultimo decennio delle trasformazioni profonde: complice la crisi economica che ci attanaglia ormai da troppo, non solo abbiamo abbandonato in tantissimi l’idea del rassicurante “posto fisso”, ma abbiamo assistito a cambiamenti radicali.
Se un gran numero di persone ha perso il lavoro a causa dei ridimensionamenti sempre più fitti degli organici aziendali, molte altre hanno saputo per fortuna reinventarsi, ritagliandosi uno spazio all’interno del sempre più precario mondo del lavoro. Non sono in pochi, per esempio, coloro che hanno aguzzato l’ingegno e avviato una startup, oppure coloro che svolgono un tipo di lavoro “flessibile”. Questa tipologia di lavoro racchiude una serie di professioni e attività che è possibile svolgere in remoto, da qualsiasi computer, senza la necessità fisica di recarsi in ufficio.
Coworking in Italia
Se tutto questo può risultare vantaggioso perché permette una maggiore autonomia e una migliore organizzazione del proprio tempo, può però anche risultare alienante, dato che in molti lavorano da casa e dunque passano tutto il giorno tra le quattro mura domestiche. Ecco perché sono nati i coworking, spazi condivisi da più lavoratori in cui ognuno svolge la propria attività, ma comunque continua ad avere intorno a sé un ambiente che non sia quello domestico con tutte le distrazioni che questo comporta. Il coworking rende inoltre possibile scambiare due chiacchiere ed evitare di perdere il controllo del proprio tempo, cosa che spesso succede a chi lavora da casa.
Una realtà di questo tipo torna molto utile ai genitori di bambini piccoli, in particolare alle mamme che, una volta vissuta l’esperienza della maternità, rischiano purtroppo di perdere il proprio posto di lavoro oppure di non riuscire a mantenerlo proprio per la difficoltà di conciliare l’essere mamma e l’essere professionista.
Comama: lo spazio per le mamme lavoratrici con tanto di area bimbi
A Bari il prossimo 6 giugno aprirà i battenti Comama, uno speciale coworking con un’attenzione particolare ai genitori di bambini da 0 a 3 anni, nato per iniziativa di Impact Hub Bari.
Cos’ha di speciale Comama rispetto ad altre realtà simili? Il suo punto di forza è l’aiutare ai genitori lavoratori a conciliare carriera e famiglia senza grosse rinunce, soprattutto per alle donne che spesso si trovano ad accantonare il lavoro o le loro aspirazioni perché hanno figli piccoli che hanno bisogno di attenzione costante.
Comama consente alle mamme e ai papà di lavorare tranquillamente seduti a una postazione pc mantenendo allo stesso tempo un contatto costante con i loro figli da 0 a 3 anni, che nel frattempo verranno ospitati nel cobaby, un’area attrezzata appositamente per loro e gestita da baby sitter ed educatrici che, oltre ad accudirli, si occuperanno di far svolgere loro attività ludico-ricreative a scelta del genitore. Pittura, musica, giardinaggio e molto altro ancora: il miglior modo di apprendere giocando, mentre mamma e papà lavorano a pochi passi dai piccoli.
I costi dei servizi, attivi dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19, sono flessibili in base alle opzioni scelte, ma si aggirano in media intorno ai 40-120 euro per il coworking e 80-240 euro per lo spazio cobaby.
Un’ottima opportunità per le mamme (e i papà) che vogliono riuscire a portare avanti la propria attività lavorativa senza rinunciare a stare insieme ai propri figli. Un tipo di progetto sempre più diffuso, in fondo, che viene incontro alle molteplici sfaccettature dell’attuale società e del variegato mondo del lavoro odierno.
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