Quando si scopre di aspettare un bimbo si va incontro ad una lunga serie di emozioni che talvolta possono essere contrastanti soprattutto se non era una gravidanza cercata. Le donne che vogliono interrompere una gravidanza si chiedono come avviene un aborto e quali sono tutte le procedure da effettuare e i tempi previsti dalla legge.
Come avviene un aborto: il procedimento per l’interruzione della gravidanza
L’interruzione di una gravidanza per volontà della paziente è gestita dalla legge 194/78 e può essere effettuata entro i 90 giorni dal concepimento. In situazioni o casi particolari è anche possibile superare questo arco di tempo per effettuare un aborto. Il procedimento per l’intervento prevede che la donna sia in possesso di un certificato che indica lo stato di gestazione e un ulteriore documento in cui conferma la volontà di interrompere la gravidanza. Una volta presentate queste certificazioni è necessario attendere sette giorni che permettono alla donna di riflettere o nel caso in cui si abbiano eventuali ripensamenti. Numerosi sono infatti i consultori che assistono la paziente offrendole supporto e indicando tutte le eventuali alternative se la donna cambia idea e decide di portare a termine la gravidanza. Una volta trascorsi sette giorni, se la paziente è ancora indecisa può rivolgersi presso una struttura specifica e procedere con l’interruzione di gravidanza che può essere l’aborto chirurgico o farmacologico.
L’aborto farmacologico e l’aborto chirurgico
L’aborto medico avviene mediante una somministrazione di farmaci ed è possibile eseguirlo entro i 49 giorni dalla data del concepimento. Pertanto può essere effettuato soltanto se si desidera interrompere la gravidanza precocemente. L’aborto chirurgico invece può invece essere effettuato entro i 90 giorni dal concepimento e prevede un intervento atto a rimuovere il feto contenuto all’interno dell’utero in modalità chirurgica. Tale operazione dura pochi minuti e viene praticata sotto anestesia generale.
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