L’epilessia (termine che deriva dal greco “epilambaneim” e che significa “venire colti di sorpresa”) è una patologia che colpisce il sistema nervoso e che presenta una sintomatologia piuttosto riconoscibile: i soggetti che ne sono affetti, infatti, vanno incontro a episodi critici (le cosiddette crisi epilettiche), caratterizzati da momentanea perdita della coscienza e da contrazioni convulsive della muscolatura scheletrica. Questa sindrome colpisce perlopiù i bambini e, nella maggior parte dei casi, essa scompare in età puberale. Ma come comportarsi con un bambino epilettico? Di seguito forniamo alcuni suggerimenti utili a supportare nel migliore dei modi un bambino epilettico.
Per affrontare e gestire la malattia che colpisce i propri figli, qualsiasi essa sia, ci vuole molta calma e una buona dose di coraggio.
Trasmettere al piccolo le proprie preoccupazioni e le proprie ansie, infatti, è assolutamente controproducente. Soprattutto nel caso dell’epilessia, che può essere paragonata a una scarica elettrica cerebrale, è fondamentale avere sangue freddo e capacità di intervento immediato quando ci si trova di fronte a una crisi. In questo caso è opportuno:
- posizionare sotto il capo del piccolo un cuscino
- posizionare il bambino su un fianco per facilitare la respirazione e ridurre il rischio di soffocamento da saliva o vomito.
- non tentare di bloccare gli arti in preda alle contrazioni
- non forzare l’apertura della bocca, né tentare di inserire al suo interno oggetti morbidi (a meno che essa non risulti semi-aperta)
È importante inoltre sapere cosa NON fare durante una crisi epilettica: non cercare mai di trattenere il bambino, poiché i suoi movimenti non sono volontari e potrebbero causare lesioni a lui o agli altri. Inoltre, evitare di mettere qualcosa in bocca al bambino, come potrebbe mordersi la lingua o soffocare, e non cercare di farlo bere o mangiare, poiché potrebbe inalare il cibo o le bevande.
In seguito alla crisi è bene rassicurare il piccolo e farlo riposare (in genere sono molto stanchi e non serbano memoria di quanto accaduto), senza imporgli sforzi fisici né l’assunzione di cibo.
Durante la crisi, è inoltra importante osservare attentamente la durata e i sintomi, prendendo nota di ogni dettaglio. È fondamentale mantenere la calma e rassicurare il bambino con parole gentili e una presenza tranquilla durante l’episodio, ma è bene chiamare l’ambulanza se:
- la crisi dura più di cinque minuti.
- il bambino ha difficoltà respiratorie.
- si verifica una seconda crisi subito dopo la prima.
Inutile dire che il bambino epilettico deve essere periodicamente sottoposto a esami clinici e a terapie ad hoc che consentano di dilatare l’arco di tempo che intercorre tra una crisi e l’altra. Da un punto di vista emotivo poi, è necessario essere onesti col bambino senza tuttavia innescargli crisi di panico: deve comprendere, in altri termini, che grazie alle cure farmacologiche è possibile convivere con l’epilessia e che, d’altra parte, ci sono buone possibilità che essa scompaia con la maturazione del sistema nervoso.
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