Nel 1962 Gianni Rodari presentò una serie di regole, 9 in tutto, per fare odiare i libri e la lettura a bambini e ragazzi. Questo quasi-decalogo è ancora attuale e molti genitori lo mettono in pratica senza rendersene conto.
9 regole per fare odiare i libri ai ragazzi
1. Presentare il libro come un’alternativa alla TV
2. Presentare il libro come un’alternativa al fumetto
3. Dire ai bambini di oggi che i bambini di una volta leggevano di più
4. Ritenere che i bambini abbiano troppe distrazioni
5. Dare la colpa ai bambini se non amano la lettura
6. Trasformare il libro in uno strumento di tortura
7. Rifiutarsi di leggere al bambino
8. Non offrire una scelta sufficiente
9. Ordinare di leggere per insegnare ai ragazzi a odiare la lettura
La lettura come obbligo e punizione
Un modo semplice ed efficacissimo per fare odiare la lettura ai bambini è presentarla non come un piacere, ma come un obbligo o una punizione.
Le prime due regole mettono la lettura al confronto con qualcosa che i bambini amano, ovvero guardare la tv e leggere i fumetti, anche se questi ultimi forse oggi sono meno attuali di oltre 50 anni fa, quando Rodari scrisse il suo articolo.
Oggi probabilmente potremmo sostituirli con smartphone, tablet e console per videogiochi. Il fattore comune delle prime due regole è imporre la lettura presentandola come sostituto di qualcosa che il bambino trova più piacevole, oppure come un compito da svolgere per ottenere un premio: vuoi vedere la tv? Prima leggi. Se non ti metti a leggere ti tolgo il cellulare.
Il risultato, vedi regola 6, è che il libro si trasforma in uno strumento di tortura, mentre dovrebbe essere un piacere.
Nostalgia del passato
Molti genitori sono portati inconsciamente a fare dei paragoni con gli anni in cui loro stessi erano giovani, tempi in cui presumibilmente si leggeva di più, i cellulari non esistevano e tutto era più bello.
In realtà, aggiornando le regole di Rodari al ventunesimo secolo, i genitori di oggi sono cresciuti esposti alla tv e alla primitiva tecnologia dell’intrattenimento quanto i propri figli. Il livello di distrazioni era già molto alto 30 anni fa, anche se la percezione del genitore, oggi adulto, è diversa.
Dipingere al bambino un mitico passato felice che lui non ha vissuto e non può conoscere di prima mano non gli farà apprezzare la lettura e sapere che il suo papà alla sua età leggeva molto di più non gli sarà di conforto.
Insegnare l’amore per la lettura
Come si insegna l’amore per la lettura? Quest’ultima dev’essere un piacere, non un obbligo o addirittura una tortura. Per questo, fin dai primi mesi di età, i genitori devono imparare a leggere ai propri figli e poi a leggere insieme i primi libri.
Il momento della lettura può essere estremamente piacevole se affrontato insieme come un’occasione di crescita, gioco e confronto, e non come un compito.
Per farlo è necessario sottoporre al bambino una buona selezione di libri, che vengano incontro ai suoi interessi, ai suoi desideri e ai suoi gusti. Non è detto che al bambino piaccia ciò che, ai suoi tempi, piaceva a mamma e papà.
Solo in questo modo il bambino apprezzerà la lettura e i libri e non sarà portato ad odiarli come un obbligo, una tortura o una punizione.
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