I delitti anche violenti sono sempre sulle pagine di ogni giornale e nei primissimi servizi del telegiornale. Anche se stiamo particolarmente attenti a certe notizie di fronte ai nostri figli è impossibile che loro non vengano a conoscenza di alcune notizie.
Se non ne verranno a conoscenza con noi lo faranno fuori, magari tramite le parole distorte dei loro coetanei. Quindi meglio affrontare in famiglia un argomento tanto delicato.
Come parlare di un delitto con un bambino
- Dire la verità: nascondere i fatti non fa sì che questi non siano avvenuti. È compito di noi genitori spiegare ai più piccoli cosa è accaduto tra due persone, ma in maniera semplice e comprensibile in base all’età del bambino e alla sua maturità.
- Con tatto: la mente dei bambini è molto sensibile. Per questo bisogna dire la verità, ma senza inserirvi immagini violente o tragiche. Nella spiegazione bisogna inserire sempre qualche elemento di ottimismo.
Se usi frasi come: “Le persone sono tutte pericolose, non ci si può fidare più di nessuno”, manderai un messaggio sbagliato. - Evitare le immagini: per spiegare un delitto a un bambino non è necessario fargli vedere le immagini sui giornali o sulla tv perché potrebbe impressionarsi facilmente, data la giovane età. Alcune immagini sono difficili da sostenere per un adulto, figuriamoci per un bambino.
- Senza causare frustrazione e odio: quando si parla di un delitto con un bambino si può rischiare di scendere in luoghi comuni e innescare dei sentimenti di frustrazione e odio nei bambini. Non posso spiegare a mia figlia l’omicidio di una donna dicendole che tutti gli uomini sono dei farabutti pericolosi, perché genererei in lei sentimenti negativi nei confronti di tutti gli uomini, ma la maggior parte di essi, a partire da suo padre, non è di certo un assassino o un violento!
- Domande e risposte: fallo parlare, lascia che chieda tutto quello che gli viene in mente e, per tutte le risposte che darai, ricorda quanto detto prima. Se non vuole parlare, prova a porre tu domande: “Come ti senti?”, “Cosa stai provando ora?”, “Cosa senti nel tuo cuoricino?”, etc.
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