Avrei fatto parlato il cuore. Mi sarei lasciata andare alle emozioni. Avrei seguito l’istinto.
Se fossi di nuovo madre per la seconda volta farei tante cose diverse, a cominciare dal post parto. Chiederei di avere il bambino vicino a me subito, non dopo quattro ore. Lo terrei stretto più possibile, per prendermi dentro il suo pianto, il suo viso spaesato, tutta la sua confusione.
Chiederei di attaccarlo immediatamente al seno per dargli il mio contatto. Sarebbe un bel modo per farlo smettere di piangere, per fargli conoscere la sua mamma.
Lo accarezzerei con delicatezza in attesa che vada a fare il suo primo bagnetto. Proverei a calmarlo con tutta me stessa. Gli sfiorerei le orecchie per dirgli “Shhh, piccolo mio, ora sei con la tua famiglia.”
Oggi sono una madre più forte
Ora che sono madre, ho scoperto l’importanza del contatto pelle a pelle, quel legame che si crea tra mamma e figlio che viene chiamato bonding neonatale.
Che guida verso un cammino insieme.
Che ascolta i battiti del cuore dell’uno e dell’altra.
È un legame fatto di carezze e coccole, di baci subito dopo il parto, di pensieri positivi e felici che scacciano via l’ansia, la paura, il dolore, la stanchezza.
Fisserei il mio bambino mille e più volte per sfidare la memoria e non dimenticare nessun dettaglio della creatura che fino a un attimo prima era dentro di me. Gli parlerei fregandomene delle ostetriche attorno, del rumore di sottofondo, di ogni confusione.
Se fossi di nuovo madre non lascerei decidere agli altri per me
Non avrei occhi spauriti e fragili, in attesa di conforti da sconosciuti. Sarei forte e decisa, pronta a vivere il legame con il mio bambino da subito, anche stremata e senza respiri.
E prima di lasciarlo andare via per quel distacco di rito, sottovoce gli direi grazie.
Grazie per avermi dato un dono così grande.
Il video della settimana
Già fatto.e poi il secondo fu un parto naturale invece il primo cesario.l’esperienza skin too skin favolosa