Purtroppo, negli ultimi tempi, i bambini che presentano delle problematiche cognitive o comunque legate all’apprendimento, sono in aumento. Molto dipende dal fatto che, grazie ai nuovi studi, molte patologie possono essere più facilmente individuate. Tra queste, una molto comune è la dislessia. Ancora più comune, ma molto meno riconoscibile, è la disgrafia.
Come si fa a rendersi conto che un bambino è disgrafico? Per prima cosa, accorgersi di questo disturbo non è facilissimo. Si deve necessariamente attendere l’ingresso del piccolo alla scuola primaria. La fase di personalizzazione grafica viene inquadrata più meno attorno ai 7-8 anni, momento in cui le insegnanti sono solite rilevare problematiche legate alla scrittura.
Ma come possiamo, noi genitori, non confondere questo disturbo con un semplice disordine? Se il bambino scrive senza rispettare le righe e i margini del foglio dobbiamo preoccuparci?. Ecco allora quali sono gli indizi principali per riconoscere il problema:
- L’impugnatura della penna appare difficoltosa e scorretta
- I grafemi vengono segnati sul foglio in modo disordinato e poco armonico, con spazi di connessione tra le lettere eccessivi o troppo ridotti
- La pressione che viene esercitata sul foglio con la penna è sempre irregolare
- Le parole spesso sono scritte in modo scorretto
Ma come possiamo, noi genitori, non confondere questo disturbo con un semplice disordine? Se il bambino scrive senza rispettare le righe e i margini del foglio dobbiamo preoccuparci?
Assolutamente no, perché in quel caso potrebbe veramente essere solo un momento di passaggio del bambino che sta cercando di sperimentare e calibrare le sue possibilità spaziali all’interno del foglio.
Se questi disturbi, invece, dovessero apparire assieme e in concomitanza con una scarsa voglia del bambino a scrivere o alla concentrazione, facciamo una visita medica con eventuali accertamenti che saranno in grado di toglierci ogni dubbio e di farci affrontare la situazione nel migliore dei modi.
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