Perché sì, incredibile ma vero, ci sono anche cose che mi piacciono!
Non sono molte, sia chiaro e al momento eviterei di pesarle sulla bilancia del “FACCIO UN FIGLIO OPPURE NO”. Anche perché ormai, come si suol dire, il “danno” è fatto*. Però mi sembrava giusto, dopo tanti elenchi di lamenti e inevitabili rinunce che un figlio comporta, scrivere anche degli aspetti positivi. E sbrigarmi a farlo ché se ci dormo su, poi, lo so che domani mi è già passata.
Dunque, dicevamo, cose che mi piace dell’essere madre.
Tipo quando quello piccolo gira per casa per dieci minuti buoni con una mia foto mostrandola a chiunque (per chiunque intendo tutti i suoi peluche, uno per uno) ed esclamando con voce mielosa “maaaammmaaaaaaaa“.
Oppure quando lo guardi dormire e ti concentri sul suo respiro regolare e sereno.
E il fatto che mi sento meno sola, più determinata e meno spaventata dalla vita. Per quel che riguarda le mie cose, almeno.
Mi piace abbinarlo a me quando usciamo la sera, che abbia i miei stessi occhi e pure la mia stessa testardaggine. Mi piace vedere che ogni giorno diventa un po’ più interattivo e indipendente, che impara cose senza che io gliele abbia insegnate. Mi piace vedere gli esiti dei miei attegiamenti sulla sua crescita. Questo in realtà non sempre, ma stasera ci stiamo concentrando sugli aspetti positivi e non voglio perdere il filo.
Mi piacciono i suoi baci per me, piccoli piccoli, morbidi e dati in direzione di nessuno. I suoi rari momenti di tenerezza e le sue facce buffe quando è concentrato a giocare e non sa di essere guardato. Quando sa benissimo di essere irresistibile e prova a farmi cambiare idea e pure a farmi passare l’incazzatura. O quando cerca di spaventarmi facendo il verso del leone. E quello del dinosauro. E del pinguino.
Mi piace sapere che sono il suo punto di riferimento e che per questo devo impegnarmi il doppio dedicando ad ogni cosa la metà del tempo, ottimizzare le idee, i progetti, lo spazio. E farlo con una determinazione che non conoscevo. Perché ora ho la stima, la fiducia e l’ammirazione di qualcuno da guadagnarmi.
Quella di mio figlio.
*piccolo dovuto disclaimer. Figlio mio adorato qua si gioca, si scherza, si fa ironia che tanto tu lo sai che io ti amo tanto e faccio la dura solo finché non vedo quelle tue grassezze che mettono d’accordo tutti. Anche i miei rigurgiti adolescenziali.
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