Non manca moltissimo alla fine della scuola dell’infanzia e, da mamme, sappiamo che ciò significa avere a casa per due mesi i nostri bambini.
La prima domanda è, quindi, quella di chiedersi a chi affidare il bambino durante le ore di lavoro o, anche se la mamma non lavora o è a casa in questo periodo (ad esempio chi insegna), come far trascorrere ai più piccoli le giornate.
Nel primo caso, iniziano i voli funamboleschi fra baby sitter e nonni, alla continua ricerca di qualcuno che si prenda cura dei bambini mentre si è al lavoro, nel secondo ci si scervella per trovare attività interessanti per vivere (o sopravvivere) serenamente (al)la giornata.
In ogni caso, la chiusura dell’asilo è un dramma. A meno che non decidiamo di iscrivere i nostri figli al mini CRE.
Tutte noi abbiamo, più o meno, idea di cosa sia il CRE: in genere organizzato in Parrocchia, il CRE è un insieme di attività, laboratori, giochi, tornei e gite dedicato a tutti i bambini delle elementari e delle medie.
Dura, mediamente, 4 settimane e rappresenta una grande boccata d’ossigeno per le famiglie, che così sanno come far trascorrere costruttivamente le giornate estive dei loro figli.
Per i più piccoli, i bimbi dai 3 ai 6 anni, da un po’ di tempo a questa parte vengono organizzati, decisamente più a macchia di leopardo rispetto al CRE, i mini CRE. Il concetto è il medesimo del suo “fratello” maggiore, con la differenza di essere ideato per bambini più piccoli e, quindi, con un focus maggiore per le attività e i laboratori, piuttosto che sulle gite.
La giornata al mini CRE ricalca grosso modo quella all’asilo, ma si caratterizza per un ritmo ben più rilassato e un’atmosfera decisamente alla mano: attività di pittura e manipolazione di pongo, laboratori didattici e piccole competizioni rendono la giornata quanto più piacevole e permettono al bambino di cimentarsi con una nuova realtà, diversa da quella dell’asilo e della famiglia. Un’esperienza di socializzazione sicuramente molto consigliata!
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