Tessuti e abbigliamento, una combinazione che sempre più spesso costituisce fonte di pericolo per la nostra salute e per l’ambiente.
Alcune volte i grandi marchi, accusati di violare norme internazionali a tutela dell’ambiente, finiscono sul banco degli imputati.
Altre volte, invece, la notizia è a lieto fine: la multinazionale H&M, catena leader nell’abbigliamento, si è riconfermata anche per il 2013 come la prima azienda utilizzatrice a livello mondiale di cotone biologico certificato. È quanto emerso dall’Organic Cotton Market Report 2013, condotto da Textile Exchange, che ha registrato una crescita del 29% di cotone biologico utilizzato dalla multinazionale per l’anno 2013.
Il risultato è solo l’ultimo di un trend sempre positivo che ha caratterizzato l’azienda svedese: già nel 2010 e nel 2011 H&M vinse la medaglia d’oro, mentre nel 2012 si era fermata al secondo posto. Quest’anno di nuovo il gradino più alto.
Il riconoscimento a una delle più importanti catene internazionali di moda è sicuramente un chiaro messaggio per tutti, produttori e consumatori: realizzare prodotti che siano più in linea con le necessità dell’ambiente e della salute è possibile, così come si può essere consumatori più attenti, senza rinunciare allo stile.
Un esempio che, si spera, venga seguito da numerose altre maison di moda che hanno a cuore la salute dei loro clienti: il cotone biologico è coltivato senza prodotti chimici (come fitofarmaci o pesticidi, erbicidi o fertilizzanti) e non contiene OGM.
Attualmente è l’India il paese leader nella produzione di cotone biologico (con oltre l’80%); India, Siria e Turchia messe insieme coprono la quasi totalità del mercato mondiale, con il 95 % della produzione. Rendere più etico lo shopping non è così impossibile come potrebbe sembrare: basta del sano amore per la sostenibilità e un po’ di buona volontà da parte di clienti e produttori.
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