Si chiama criptofasia, ed è il linguaggio segreto che alcuni bambini possono sviluppare nei primi anni di vita. Si tratta senza dubbio di una cosa molto affascinante, ma che accade soprattutto se i bambini hanno fratelli gemelli o fratelli o sorelle con cui fanno pochissima differenza di età e a cui sono molto legati.
In pratica, invece di sviluppare un linguaggio comune a quello delle persone che hanno intorno, i bambini iniziano a comunicare con parole di loro invenzione, che nessuno capisce a parte loro. Questo potrebbe portare, in situazioni limite, a ritardi nello sviluppo del linguaggio normale.
Infatti i piccoli, sentendosi perfettamente a loro agio nella relazione a due, non sentono il bisogno di comunicare con l’esterno.
Se non ci sono ulteriori problemi che vanno a inibire il linguaggio, sarà sufficiente stimolare i bambini magari inserendoli in classe separate all’asilo, per far sì che in breve tempo inizino a comunicare con e come tutti gli altri compagni.
In realtà si sa ancora poco di questo linguaggio, e la cosa singolare è che una volta cresciuti, i bambini non hanno nessuna memoria di quello che hanno vissuto da piccoli, mentre magari ricordano invece tanti altri particolari della loro vita da piccoli.
Un famosissimo caso di criptofasia, con conseguenze però estreme, è stato quello delle gemelle Gibbons, nate nel 1963.
Il loro linguaggio gemellare le portò ad un isolamento pressoché totale, rispetto alla famiglia e agli amici, e a 14 anni il cerchio della loro vita si chiudeva praticamente intorno a loro due. Iniziarono ad avere piccoli comportamenti delinquenziali, a volte si aggredivano tra di loro. Lo Stato le reputò pericolose e le chiuse 14 anni in un manicomio criminale. Tra di loro c’era il patto che alla morte di una l’altra avrebbe ricominciato a parlare. E così fu: quando Jennifer morì di miocardite, June tentò di riconquistare una vita normale.
Un esempio davvero estremo di linguaggio segreto tra bambini.
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