Se vi capita di prendere i mezzi pubblici o di passare fuori dagli istituti superiori dopo il suono della campanella, non farete fatica a vedere decine e decine di giovanotti con le cuffie. E non farete nemmeno fatica a sentire vostro malgrado la colonna sonora che stanno ascoltando: beh, se pensate che fortunatamente (per ora) i vostri problemi di madre sono altri, il tempo è tiranno e in men che non si dica quel problema sarà anche il nostro.
La musica spacca timpani ascoltata direttamente in cuffia non fa certo bene, tutt’altro: secondo uno studio, basta un’ora al giorno di musica con cuffie e volume alto a 100 decibel perché l’apparato uditivo riporti gravi conseguenze (dagli acufeni alla sordità totale).
E, secondo le statistiche, in Francia il 75% dei giovani fra i 15 e i 30 anni hanno riportato dei danni all’udito per la musica troppo alta: il lato davvero preoccupante è che il 98% dei ragazzi è consapevole che ciò faccia male, ma continua a sentire musica alta in cuffia. Da qui la decisione del Ministero della Salute di proporre una legge che ponga un limite di 60 dB alla musica in cuffia e 90 dB ai suoni musicali in generale.
L’idea troverà certamente il plauso di famiglie e genitori, spesso incapaci di affrontare la questione con i figli. Noi stesse, sin da ora, possiamo comunque iniziare a sensibilizzare i nostri bambini sull’importanza dell’udito e della salute in generale e della responsabilità verso noi stessi di non farci volontariamente del male. Quando si dice che prevenire è meglio che curare…
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