Paola, la mamma di Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano torturato e ucciso presso la città del Cairo, durante una conferenza stampa al Senato della Repubblica, ha dichiarato: “Su quel viso, diventato piccolo piccolo, ho riconosciuto, oltre che il male – e mi sono chiesta perché tutto il male del mondo si sia riversato su di lui – la punta del naso.”
Tra rabbia e commozione, questa donna e mamma forte e caparbia, chiede a gran voce che non calino i riflettori sulla vicenda del figlio e che si continui a indagare alacremente, al fine di confutare punto per punto la versione, davvero poco credibile, sostenuta dal governo egiziano, secondo cui Giulio sarebbe morto per mano di rapinatori abituali.
La sacralità del viso di un figlio
Cosa c’è di più sacro per una madre se non il volto del proprio figlio? E quale dolore straziante deve avere attanagliato mamma Paola quando si è ritrovata a osservare il volto del suo Giulio violato e lacerato? Solo immaginarlo lascia attoniti e senza fiato.
Qualsiasi madre al mondo, pertanto, dovrebbe offrire il proprio supporto alla ricerca di verità e di giustizia della signora Regeni, che può essere assurta come simbolo di dolore e di angoscia di tutte le madri che si sono trovate ad affrontare la morte violenta di un figlio.
Il video della settimana
Ha dato l’ultimo bacio al figlio che non aveva più un volto.. un figlio che, chissà per quale ragione oscura, è stato massacrato e spogliato di ogni forma di dignità. Povera donna, ma soprattutto povera mamma…
Grande donna….da mamma non oso immaginare cosa si possa provare…grandissima stima per una grande donna!
Da mamma, non voglio nemmeno provare ad immaginare cosa si provi in una situazione del genere. La stimo tanto per il pudore e la finita con cui sta affrontando questa cosa.
Grande donna con un grande figlio 😢😢