Se le mamme naturali, dopo, il parto possono vivere un periodo di tristezza denominato baby-blues che può tramutarsi, nella peggiore delle ipotesi, in depressione post-partum, le mamme adottive possono essere colpite da PADS, ovvero la Post-Adoption Depression Syndrome. Vediamo nel dettaglio con quale modalità si manifesta e quali sono le sue principali caratteristiche.
Perchè si soffre di depressione post-adozione
È stato rilevato che la depressione post-adozione colpisce circa il 65% dei genitori adottivi. Si manifesta nei mesi successivi l’adozione, quando i genitori sono entusiasti di avere realizzato il sogno di allargare la famiglia. Dopo questa fase iniziale, tuttavia, cominciano a emergere sentimenti negativi e paure. Spesso i neogenitori adottivi non si sentono all’altezza del difficile compito che spetta loro e le problematiche del bambino adottato possono alimentare ulteriormente questa convinzione. Va detto, inoltre, che in taluni neogenitori adottivi può anche manifestarsi un sentimento di estraneità, dovuto allo sgradevole contrasto tra l’immagine idealizzata del figlio che sarebbe arrivato in casa e il bambino reale con tutti i suoi difetti, le sue chiusure e i suoi disagi.
Principali caratteristiche della depressione post-adozione
I sintomi della PADS sono simili a quelli della depressione: tono umorale basso, perdita di vitalità, nervosismo, astenia e malinconia. Ciò può spingere i genitori a isolarsi e a non impegnarsi per costruire un legame positivo con il figlio adottivo. Proprio per questo motivo è auspicabile intervenire per tempo al fine ristabilire all’interno del nucleo familiare il giusto equilibrio.
A tal proposito è opportuno ricordare che, diversamente da quanto accade con i figli biologici, la nascita del legame di attaccamento non è un processo così semplice e naturale. Il percorso da compiere è senz’altro più difficile, ma il risultato è medesimo: un amore che dura tutta una vita.
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