La dermatite da pannolino, denominata anche eritema, è un’infiammazione cutanea che riguarda la zona gluteoperinale; essa è caratterizzata dalla comparsa di chiazze color rosso acceso sulle natiche e sulla zona genitale, ed è determinata dalla stagnazione di feci ed urine nel pannolino e dal conseguente contatto che esse hanno con l’epidermide del bambino. Talora l’area interessata dalla dermatite può anche risultare leggermente gonfia e calda al tatto.
Quando si verifica la dermatite da pannolino?
La dermatite da pannolino si verifica generalmente nel primo anni di vita del piccolo.
Questa tipologia di eritema può colpire i bambini in corrispondenza dello svezzamento e cioè intorno ai sei mesi. In questa fase, infatti, che segna il passaggio da una dieta lattea ad un regime alimentare misto, si registra anche un cambiamento della composizione e della quantità delle feci. Questo evento può risultare irritante e può produrre una infiammazione più o meno intensa al livello dell’area gluteoperinale. Anche lo strofinamento del pannolino sulla pelle può contribuire a rendere più acuta l’irritazione.
D’altra parte una eventuale terapia antibiotica, che uccide sia i batteri buoni che quelli cattivi, può favorire un’infezione da funghi. Ci riferiamo sia al caso in cui gli antibiotici siano assunti dalla madre in fase di allattamento che direttamente dal bambino.
Va detto che sono soggetti a dermatite da pannolino soprattutto i bambini che hanno la pelle particolarmente sensibile.
Come curare la dermatite da pannolino
Quando si manifestano i primi sintomi di dermatite da pannolino è opportuno che il bambino venga cambiato piuttosto spesso, lavandolo solo con l’acqua o con detergenti neutri. Anche l’utilizzo moderato di una crema lenitiva a base di ossido di zinco può attenuare i sintomi dell’irritazione. Si consiglia, infine, di utilizzare pannolini di una taglia più grande in modo tale da evitare che la zona irritata si mantenga umida.
Qualora l’eritema cutaneo peggiori, provocando febbre e vesciche, malgrado gli accorgimenti adottati, è bene rivolgersi ad un pediatra. Quest’ultimo prescriverà al piccolo una terapia farmacologica ad hoc, che ne consentirà la guarigione in un lasso di tempo più o meno breve.
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