Disidratazione nel bambino: come riconoscerla e cosa fare

Per disidratazione si intende la perdita di acqua ed eventualmente di sali minerali da parte dell’organismo. Questo comporta una serie di alterazioni che vanno dalla semplice sensazione di stanchezza fino a manifestazioni neurologiche importanti.

La disidratazione è piuttosto frequente nel bambini e può essere pericolosa, soprattutto nel primo anno di vita. Saper riconoscere i sintomi e agire prontamente per reidratare in modo adeguato il piccolo è molto importante: il Dottor Pasquale Fabio Barra, pediatra di MioDottore, ci aiuta a fare chiarezza sull’argomento.

I sintomi della disidratazione nel bambino e nel neonato

Il bambino disidratato si presenta di per sé più stanco, talvolta irritabile, con un aumento della sete e, salvo in casi specifici (ad esempio il diabete), con oligo-anuria (riduzione della produzione di urine).

In casi più gravi può avere uno stato della coscienza depresso fino a raggiungere uno stato comatoso.

Inoltre, può avere un aspetto diverso dal solito. Infatti, il paziente disidratato ha di solito occhi infossati e mucose (ad esempio la bocca) particolarmente secche.

Un segno che possono valutare anche i genitori a casa è l’allungamento del tempo di refill: effettuando una pressione sull’unghia del piccolo per un paio di secondi questa diventerà più chiara e avrà bisogno di tempo per tornare al suo colore normale. Un tempo superiore ai 2 secondi è indicativo di disidratazione.

Altro segno particolarmente importante e valutabile a domicilio, se si è in possesso di una bilancia, è la perdita di peso.

Tutti questi segnali possono essere di più difficile interpretazione nel neonato o nel lattante, che in genere manifestano un pianto inconsolabile senza lacrime e segni neurologici gravi, come l’ipotono (riduzione del tono muscolare) o la mancata risvegliabilità. Tutte queste condizioni richiedono una pronta valutazione specialistica.

Cause della disidratazione nel bambino

La principale causa di disidratazione nel bambino è la gastroenterite acuta, nella maggioranza dei casi di origine virale; ogni episodio di vomito e diarrea comporta una determinata perdita di liquidi che andrebbe prontamente reintegrata.

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Nei periodi estivi, a causa dell’aumento della dispersione di liquidi e sali minerali, è possibile riscontrare un quadro di disidratazione da mancato reintegro con quadri clinici lievi-moderati, che richiedono però una pronta gestione.

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Altra causa di disidratazione che merita una menzione è sicuramente il diabete. In questo caso la disidratazione è dovuta alla poliuria (l’aumento di produzione di urina da parte del paziente), che comporta una disidratazione associata a iperglicemia (aumento dello zucchero nel sangue): un’urgenza che richiede ospedalizzazione.

Disidratazione del bambino: i rischi

I rischi per il paziente dipendono da quanto il paziente sia effettivamente disidratato.

Per un paziente con uno stato di disidratazione lieve non vi sono rischi importanti per la vita. Tuttavia, è importante intervenire prontamente per prevenire repentini peggioramenti.

In generale tutti gli organi risentono negativamente della disidratazione: basti pensare a un’eventuale insufficienza renale nei casi più gravi o allo shock ipovolemico, legato al fatto che il cuore e il sistema circolatorio non riescono a compensare la riduzione dei liquidi in circolo.

Cosa fare in caso di disidratazione

Sicuramente in caso di disidratazione è utile contattare lo specialista, che potrà indicare la necessità o meno di una valutazione clinica.

In generale è necessario effettuare reidratazione, preferendo la via orale quando possibile. La reidratazione, specie nei casi di gastroenterite, prevede l’utilizzo della soluzione reidratante orale, ossia un prodotto che permette la reintegrazione di liquidi e sali minerali.

Tuttavia, in casi più gravi può essere necessaria la reidratazione per via sistemica (attraverso un accesso venoso) e l’eventuale ospedalizzazione. Ci sono poi casi particolari dove la gestione è più complessa e ultraspecialistica.

Come prevenire la disidratazione

Per prevenire la disidratazione da perspirazione, legata alla perdita di liquidi in giornate calde, è sicuramente utile non esporsi nelle ore più calde e soprattutto offrire frequentemente liquidi ai piccoli.

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Nel caso in cui invece la disidratazione sia legata alla gastroenterite, iniziare prontamente la reidratazione con la soluzione reidratante orale può essere determinante per prevenire l’ospedalizzazione.

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