Tra i problemi dei bambini prematuri, uno molto importante è l’interruzione brusca della nutrizione che deriva dalla placenta. In questo modo, per il piccolo si interrompono bruscamente i componenti nutrizionali e difensivi che verrebbero altrimenti assunti naturalmente nell’ultimo trimestre di gravidanza.
Per questo, soddisfare le esigenze nutrizionali dei bambini che nascono prematuramente e prima del tempo è una sfida. Sfida che diventa sempre più grande tanto più il parto è prematuro..
Sfida accettata!
La sfida in questione è stata raccolta dal professor Enrico Bertino del reparto di Neonatologia dell’Università di Torino e dal dottor Cesare Arioni della Neonatologia dell’ospedale Beauregard di Aosta. Il progetto ha come fine quello di dare la possibilità di trasportare il latte raccolto ad Aosta fino alla Banca del latte di Torino.
Un progetto importantissimo per la vita dei neonati
Per la sua importanza, questo progetto è considerato salvavita: anche i piccoli pazienti potranno avere tempestivamente il latte materno di cui hanno bisogno.
Seguendo le linee guida del ministero della Salute, le mamme che ne hanno la possibilità potranno donare il latte al Beauregard. L’ospedale, poi, avrà il compito di conservare il latte fino al trasporto alla Banca del latte di Torino dove il latte verrà trattato adeguatamente con l’ausilio delle più avanzate tecnologie. In seguito, il latte verrà suddiviso in due parti: ad Aosta tornerà il latte necessario ai prematuri del Beauregard, mentre quello in eccesso verrà donato dalla regione Val D’Aosta ai piccoli nati ricoverati nelle neonatologie del capoluogo piemontese.
C’è sempre bisogno di latte
Il progetto solidale nasce con uno scopo bene preciso: fornire ai piccoli il nutrimento di cui hanno bisogno il prima possibile.
Il professor Bertino ha infatti spiegato che nonostante le donatrici siano molte, la Banca del latte di Torino ha sempre bisogno di latte da distribuire alle TIN dell’azienda che accoglie la maggior parte dei gravi prematuri del Piemonte.
Il video della settimana
Io l’ho donato! “Irene”
Io lo vorrei donare perché ne ho tantissimo conservato nel freezer ma a Modena fanno un sacco di storie, prelievi ecc e fanno perdere tanto tempo che passa la voglia, mi sà che alla fine lo dovrò buttare, come ho fatto con la prima figlia,un vero peccato!