La pioniera in campo cinematografico è stata Demi Moore: correva l’anno 1997, quando l’attrice girò le vicende militari del soldato Jane e, nell’immaginario collettivo, è stata per anni simbolo delle donne con i capelli rasati a zero. In tempi recenti, è toccato anche ad Anne Hathaway per “Les Mirables” e poi a Charlize Theron per “Mad Max: Fury Road”: non appena vediamo donne così famose, così sensuali tagliare a colpi di rasoio la propria chioma, viene inconsciamente da chiedersi se noi lo faremmo mai…
Eliminare alla radice i capelli potrebbe essere, in un futuro, la regola: c’è chi preannuncia che un domani i capelli, considerati superflui, saranno rasi a zero sia ai maschi che alle femmine.
Fortunatamente, forse non vivremo tanto a lungo da dover rinunciare al simbolo d’eccellenza della femminilità, da sempre curato e decantato, e a doverci confrontare con nuovi modelli di bellezza che esalteranno le teste rasate.
Sarà in effetti difficile sovvertire il nostro retaggio culturale, che considera le donne con i capelli rasati a zero come qualcosa di negativo: dalle streghe alle monache, dalle poverelle fino alle torture del XX secolo, il taglio completo dei capelli non ha mai goduto di una visione positiva nella nostra storia e, anche per questo, per la maggioranza è difficile da accettare.
Una piccola rivalutazione risale agli anni Settanta e al femminismo quando il radersi i capelli iniziò a essere un messaggio di decisione e grinta, poi sono arrivate le star del cinema e qualcuna le ha seguite nella vita quotidiana: a onor del vero, le “comuni mortali” hanno sempre dovuto cimentarsi con sguardi biechi e domande inquisitorie se fosse tutto ok.
Il futuro chissà cosa ci riserverà, ma se il taglio radicale andrà di moda guardiamone i lati positivi: linee del viso ben in evidenza, ma anche addio mezzore ad asciugare i capelli e a districare nodi… se parlate con qualcuna che l’ha fatto, vi dirà di provare e vi incoraggerà dicendo che peggio che vada, ricresceranno!
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