Punto primo: quelle di prima non si torna.
Purtroppo (o per fortuna) dopo i figli le cose cambiano, drasticamente. E se è vero che pian piano gli equilibri si assestano e lo spazio per noi stesse impariamo nuovamente a trovarlo, è ugualmente vero che la maternità ci restituisce alla vita con qualcosa di profondamente cambiato: le priorità.
Un figlio ti toglie tempo e proprio per questo motivo ti restituisce la capacità di dedicarlo il tempo solo a ciò per cui vale davvero la pena.
Punto secondo: non c’è qualcosa di davvero giusto o di davvero sbagliato quando si è felici, anche se la felicità risiede nei comportamenti che, prima di diventare genitori abbiamo sempre condannato.
I figli possono crescere felici solo se lo sono i propri genitori. E per felicità non intendo assenza di problemi, ma consapevolezza e stare bene nel posto dove si sta.
Non volere niente di meglio al netto di affanni e acciacchi quotidiani. Non c’è una regola per crescere i figli in modo perfetto, non c’è un’unica strada e quello che mi sono sempre ripetuta è che non mi si poteva chiedere, all’improvviso, di diventare solo una mamma.
Che quella mamma aveva bisogno di essere ancora un po’ donna, amante e professionista per tentare almeno di essere una buona madre.
Quindi no, personalmente non credo ci sia niente di sbagliato nell’ascoltarsi, assecondarsi e lasciarsi andare un po’… anche se i figli sono a casa.
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