“Io non le sopporto certe mamme! Ma quelle mamme in chat, ne vogliamo parlare? Sai che l’altro giorno ho visto una mamma che urlava e strattonava il bambino piccolo, roba da Telefono Azzurro!“
“È tutta colpa della mamma, se ora è così maleducato. Lo aiuta sempre in tutto, è normale che non cresca. Ma se non ha nulla da fare, tutto il giorno, perché non accompagna lei a scuola.
Quelle mamme che portano i bambini, al nido, quando hanno il raffreddore, sono proprio delle irresponsabili!“
Ecco un piccolo elenco delle frasi più comuni pronunciate contro le mamme. Dette da altre mamme, nella maggioranza dei casi, ma non in modo esclusivo. I commentatori, quelli che stanno a giudicarci e a metterci e toglierci i like dal nostro modello educativo, sono sempre tanti ed assai eterogenei. Come se la parola “mamma” non fosse solo la più pronunciata dai bambini, ma anche dagli adulti, genitori e non, ogni qualvolta ci sia un’annosa questione famigliare di cui (s)parlare.
Se il bambino è maleducato, è colpa della mamma, che non lo ha educato. Se il bambino è raffreddato, è colpa della mamma che non lo ha coperto. Se il bambino è saccente, è colpa della mamma che lo ha reso troppo sicuro. Se il bambino è stanco, è colpa della mamma che lo impegna in mille attività, riversando in lui le sue frustrazioni ed ambizioni Se il bambino toglie l’altalena ad un altro bambino, è colpa della mamma del primo, perché non gli ha insegnato il rispetto ma anche della mamma dell’altro che non gli ha insegnato a farsi rispettare.
In pratica, nelle famiglie, il capro espiatorio è la madre. Sul padre tutto tace. Come se, dopo il parto, fosse una figura leggendaria, a tratti fantascienza.
La mamma è pancina. Il papà è un ectoplasma.
E allora ti aspetti che, quando le cose vanno bene, la mamma possa ricevere degli applausi. Ed invece la realtà è crudele. Nulla le viene riconosciuto in merito e nel merito. Perché se da un lato le catastrofi sono sue, i pregi, le vittorie, i motivi di orgoglio non le appartengono. Non ci appartengono, perché è tutto dovuto. Tutto naturale.
Se il figlio si distingue a scuola, è solo perché è bravo. Se eccelle in tutti gli sport è perché è particolarmente atletico. Se parla benissimo da subito e legge già al secondo anno delle materna, è perché è “avanti”. Se è educato, rispettoso, empatico, dolce, è solo perché è educato, rispettoso, empatico, dolce, mica glielo avremo insegnato noi!
Quasi sempre, il papà è assente anche in questo. Salvo rari fuori onda, come quando ci si complimenta con il bambino che dà una mano in casa, e si dice che il merito è del papà che ha dato l’esempio quando “aiutava” la mamma.
La mamma.
Eh si, per noi la partita è sempre a perdenza. Salvo rare occasioni, noi siamo solo il modello sbagliato, l’esempio che lo ha rovinato. Siamo la mamma ambiziosa. Siamo la mamma assente, ma anche quella troppo presente. Siamo il genitore uno ed il genitore due. Siamo lo sperma e l’ovulo. Siamo la sterilità e l’aborto. Siamo la causa e l’effetto. Sia il bello dell’amore ed il suo brutto.
Siamo mamme. Le donne che vedere per quello che sono e per quello che fanno, pare essere troppo complicato.
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