“The Motherhood Project” è un progetto fotografico lanciato dalla fotografa australiana Roseann Hall, che si propone come obiettivo quello di mostrare il vero volto della maternità, in tutti i suoi aspetti e i momenti difficili.
Dimostrare che la vita delle madri può essere anche più complicata di ciò che viene mostrato sui social può servire a dare il giusto coraggio a tutte quelle donne che si sentono in difficoltà.
The Motherhood Project: come è nato e chi è l’autrice
Roseann Hall è una fotografa di Brisbane, madre di tre figli in attesa del quarto. Guarda spesso le foto di altre madri sui social e nota la finzione che spesso nascondono certi scatti, che fanno apparire la vita delle neomamme solo piena di gioia e amore.
Con la nascita del quarto figlio e poi del quinto, sperimenta su se stessa le difficoltà della gestione della casa e dei bambini, e decide così di lanciare un progetto che rompa gli schemi e possa servire a rappresentare la realtà genitoriale senza veli. Dopo un’iniziale diffidenza, il progetto ha preso piede e ha permesso a Roseann di venire a contatto con tante madri.
The Motherhood Project: l’incontro con altre mamme
Roseann pensa così di andare a trovare altre madri e fotografarle nei momenti più caotici e difficili della loro giornata: un progetto utile non soltanto per rivelare davvero la realtà della maternità senza patine social, ma anche per aiutare tutte quelle madri che si sentono in difetto solo perché non vivono sempre col sorriso le loro giornate.
Parlando del suo progetto, Roseann ha dichiarato di aver trovato qualche difficoltà a trovare donne disposte e partecipare e a mostrarsi in tutta la loro vulnerabilità, ma il suo intento era quello di aiutare le madri ad accettarsi in tutta la loro bellezza, anche ricca di imperfezioni, giornate difficili e chili di troppo, normalizzando una realtà che troppo spesso viene considerata “sbagliata”.
Il progetto è stato promosso anche da psicologi e sociologi, che lo hanno considerato come un’ottima occasione per aiutare i genitori a relazionarsi con il loro vero “io”, fuggendo dalla realtà patinata e spesso falsata che conferiscono i social network.
Fonte immagini: www.abc.net.au
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