27 giugno 2024 –
Fare la mamma e lavorare in una terapia intensiva riesce a plasmare completamente il nostro modo di essere genitori: vedere quello che succede ai bambini con banali incidenti domestici e incidenti stradali, per cose del tutto evitabili, ha reso questa mamma molto più attenta. Ecco le 5 regole che applica con i suoi figli, per la loro sicurezza.
Una testimone di tragedie evitabili: la parola di una mamma
Il percorso della genitorialità è pieno di decisioni che riguardano la sicurezza e il benessere dei bambini, specialmente oggi, in un mondo dove i pericoli possono nascondersi sia in modo visibile che invisibile.
Per Victoria Kahl, madre di quattro figli e ex operatrice nell’unità di terapia intensiva pediatrica, ora terapista respiratoria, le sue esperienze professionali hanno plasmato profondamente la sua filosofia di vita come madre. Avendo assistito alle conseguenze strazianti degli incidenti e delle malattie infantili, sui suoi social promuove un approccio vigilante per mantenere i bambini al sicuro sia a casa che altrove.
Basandosi sulle sue esperienze nell’unità di terapia intensiva pediatrica, questa mamma ha stilato una lista di cinque rigide linee guida che segue nella vita quotidiana dei suoi figli. Ogni direttiva è radicata nei suoi incontri diretti con tragedie che avrebbero potuto essere evitate con maggiore cautela e consapevolezza.
Le 5 regole di Victoria Kahl
Una delle regole principali di Victoria riguarda la sicurezza in auto. Lei insiste sul fatto che i suoi figli siano sempre correttamente sistemati nei seggiolini auto appropriati e mai seduti nel sedile anteriore per motivi di sicurezza.
La sua convinzione deriva dal fatto di aver assistito a gravi incidenti, inclusi casi fatali che coinvolgevano bambini mal posizionati. Riflettendo su questi episodi, Kahl sottolinea l’importanza di rispettare le linee guida di sicurezza per ridurre i rischi, indipendentemente dalla lunghezza del viaggio.
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La seconda regola riguarda l’uso delle batterie a bottone nei giocattoli. Secondo Victoria, le pile a bottone sono come una “pistola carica”: il rischio che vengano ingerite per sbaglio è troppo elevato per trascurarlo. La sua esperienza sottolinea i pericoli silenziosi posti da oggetti domestici apparentemente innocui, esortando i genitori ad adottare misure preventive per proteggere i loro figli da incidenti domestici anche potenzialmente mortali.
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La terza direttiva riguarda la sorveglianza in piscina. “Non permetto mai ai miei figli di correre in giro a una festa in piscina senza supervisione,” ha dichiarato. Questa decisione è motivata dal fatto che la maggior parte degli annegamenti avviene proprio quando c’è un gran numero di persone. “I genitori tendono a pensare che ci sia sempre qualcuno che sta guardando i bambini in mezzo alla folla, ma spesso non è così,” ha spiegato Victoria.
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Un’altra regola decisamente rigida di questa mamma riguarda i pernottamenti da amici o parenti, e i pigiama party: “Non li faccio. Non mi interessa,” ha affermato senza mezzi termini. La sua decisione è motivata da esperienze terribili che ha vissuto personalmente e che ritiene troppo angoscianti da discutere dettagliatamente. Questo rigore riflette il suo desiderio di proteggere i suoi figli da situazioni potenzialmente pericolose, anche quando sembrano innocue o anche divertenti.
Il punto più controverso nel di questa mamma è la questione della privacy dei suoi figli. “I miei figli non hanno privacy,” ha dichiarato senza esitazione.
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Victoria è ferma nel suo approccio di monitorare attivamente i cellulari dei suoi figli per sapere chi frequentano, cosa fanno e dove vanno. “Voglio essere al corrente di tutto ciò che succede nella loro vita perché non sono ancora abbastanza maturi da prendere decisioni responsabili” ha spiegato. Nonostante possa generare dibattiti, la mamma ritiene che questa pratica sia essenziale per garantire la sicurezza e il benessere dei suoi figli in un mondo pieno di sfide e pericoli.
Genitori iperprotettivi o semplice buon senso?
Alcuni genitori però non sono affatto d’accordo con Victoria: alcuni hanno detto che allora “potrebbe benissimo tenerli chiusi in camera per il resto della loro vita” criticando l’eccessiva rigidità di queste regole che impedirebbero ai bambini di fare le loro esperienze e vivere la loro vita.
Per alcuni infatti Victoria sarebbe una mamma iperprotettiva all’eccesso e i suoi figli di sicuro non la ringrazieranno per questo. Ma ne siamo sicuri?
Le linee guida di mamma Victoria offrono molto su cui riflettere: si può essere d’accordo o in disaccordo, l’importante è prendere ogni decisione in modo consapevole anche dei rischi che comporta. Un severo monito sulla fragilità della vita e sul ruolo cruciale che la genitorialità proattiva svolge nel proteggere i bambini dai danni evitabili.
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