La maggior parte delle mamme porta in braccio il proprio bambino appoggiandolo, spesso inconsciamente, al lato sinistro del corpo. Ma qual è il motivo di questo comportamento? Da un lato si potrebbe pensare semplicemente alla scelta di prediligere il lato del cuore, così da permettere al piccolo di sentire da vicino il battito della mamma; secondo la scienza, però esistono anche spiegazioni di carattere neurologico, collegate all’attivazione della metà destra del cervello.
Perché i bambini si portano a sinistra
La maggior parte delle mamme appoggia inconsciamente i bambini in braccio sul lato sinistro del corpo. Questa abitudine è condivisa anche dai padri e da molti altri mammiferi. Addirittura i bambini che giocano con le bambole sembrano condividere questo comportamento.
Ma qual è il motivo di questo comportamento? Da un lato si potrebbe pensare semplicemente alla scelta di prediligere il lato del cuore, così da permettere al piccolo di sentire da vicino il battito della mamma.
Le ragioni però, secondo una ricerca scientifica, sono più profonde e andrebbero a ricercarsi nella suddivisione del cervello in due emisferi, dove quello destro, che controlla la parte sinistra del corpo, è portato ad interpretare i segnali emotivi ed empatici.
La ricerca sottolinea quindi che portare il bambino sul lato sinistro del corpo, abitudine condivisa da circa l’80% di mamme e papà, significa inconsciamente essere più predisposti a cogliere i segnali del bebè ed entrare in maggiore sintonia con il piccolo.
La ricerca sull’interazione mamma bambino
Già nel 2004 una ricerca dell’Università del Sussex aveva sottolineato che buona parte delle mamme e dei papà, ma anche dei bambini che giocano con le bambole, hanno l’abitudine di appoggiare il bebè al fianco sinistro, senza però indagare le ragioni di questo comportamento.
Più di recente un articolo pubblicato su Nature Ecology and Evolution sembra mettere in luce proprio la correlazione fra l’utilizzo del lato sinistro del corpo e l’attivazione dell’emisfero destro del cervello, deputato alla gestione delle emozioni, dell’empatia e quindi di una più acuta percezione dei segnali inviati dal piccolo.
I due emisferi del cervello funzionano in modo invertito rispetto alle metà del corpo, perché i nervi provenienti dalla parte sinistra del corpo convergono nella metà destra dell’encefalo, per cui gli stimoli provenienti dal lato sinistro vengono ricevuti dall’emisfero destro.
La revisione degli studi conferma anche l’ipotesi più ovvia
Una recente ricerca condotta dalla Norwegian University of Science and Technology e pubblicata sulla rivista Infancy, ha portato nuove prospettive sulla questione. La professoressa Audrey van der Meer, autrice dello studio, evidenzia che la scelta del lato sinistro per cullare i neonati è strettamente legata alla predominanza della mano destra nella popolazione. Circa il 90% delle persone nel mondo usa prevalentemente la mano destra, lasciando il braccio sinistro meno impegnato e quindi più disponibile per cullare i neonati.
Questo comportamento si rivela particolarmente pratico nella vita quotidiana. Mentre si tiene in braccio un bambino, spesso si eseguono contemporaneamente altre attività. Avere libero il braccio dominante permette di svolgere compiti più complessi o che richiedono maggiore precisione. Questo spiega perché anche i genitori destrimani tendono a cullare i propri bambini sul lato sinistro del corpo.
Interessante notare come questa tendenza si inverto nei genitori mancini, che invece preferiscono usare il braccio destro per cullare i loro bambini, mantenendo libero il loro braccio sinistro, che è il dominante. La ricerca ha anche osservato figure pubbliche come William, il principe di Galles, noto per essere mancino, che culla i bambini nell’incavo del braccio destro, mentre sua moglie Kate, destrimane, li culla nel braccio sinistro.
Con l‘aumento del peso e della grandezza dei bambini, si verifica un cambiamento nel modo in cui vengono trasportati. La maggior parte delle persone, indipendentemente dalla mano dominante, tende a utilizzare il braccio più forte per sostenere bambini più grandi e pesanti.
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