L’ecografia premorfologica, detta anche ecografia genetica, viene eseguita fra le 16 e le 18 settimane e permette di evidenziare alcuni soft markers genetici, come quelli associati alla Sindrome di Down.
A cosa serve l’ecografia pre-morfologica
Questo esame viene svolto a 16-18 settimane e permette di evidenziare alcuni marcatori che potrebbero indicare che il feto soffre della Sindrome di Down. La presenza di questi marker può capitare anche in feti sani, ma è un indicatore di cui va tenuto conto per svolgere esami più specifici. L’amniocentesi e la villocentesi (che però si può eseguire nelle settimane precedenti alla premorfologica) rimane l’unico sistema sicuro per diagnosticare la Sindrome di Down.
I soft markers non indicano in modo univoco la presenza di un feto Down, ma invitano a svolgere analisi più approfondite.
Questo esame si svolge in una fase in cui molte parti del feto non sono ancora sviluppate o sono troppo piccole per essere analizzate, ma può rassicurare i futuri genitori sul corretto procedere della gravidanza o invitare a monitorare possibili situazioni critiche.
Perchè fare un’ecografia genetica
L’ecografia premorfologica permette di rilevare alcune anomalie nei primi stadi di sviluppo del feto. Questi potrebbero essere indicativi di alcune patologie, fra cui la Sindrome di Down, oppure risolversi da soli con il tempo durante lo sviluppo.
L’ecografia genetica quindi non serve a diagnosticare determinate patologie o problemi dello sviluppo, ma è utilissima per evidenziare possibili problemi a cui il feto va incontro.
Un risultato positivo dei soft markers evidenziati dall’ecografia premorfologica potrebbe non significare nulla, ma invita sempre a realizzare esami più approfonditi e tenere monitorata la situazione. Pur non essendo un esame in grado di offrire diagnosi definitive, l’ecografia genetica permette di monitorare in modo completo le prime fasi dello sviluppo del feto.
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