Pur essendo dotate di un vocabolario estremamente ricco, sembra quasi che in presenza di un bambino le nostre capacità lessicali si riducano ad una sola sillaba: NO!
Diciamoci la verità mamme: di fronte alle continue richieste del piccolo, ed osservando i suoi comportamenti quotidiani, il termine “no” è diventato estremamente ricorrente.
Per educare al meglio i figli, tuttavia, sarebbe opportuno limitare l’utilizzo di questa parola ed impiegarla solo nelle circostanze veramente importanti.
Il rischio di dire troppi no, infatti, è il quello di incorrere nell’effetto “al lupo, al lupo”, ovvero di non venire presi più sul serio dal bambino che nel tempo, si assuefà ai nostri rifiuti.
Come fare quindi per vietare ad un bambino di compiere un’attività senza negarla esplicitamente?
Come dire di no ai bambini… Senza dire no
1. Chiarire le regole di casa
Per un’educazione virtuosa, evitate l’approccio mordi e fuggi (quello limitato a dire sì o no ai singoli comportamenti) e preferite una strategia di lungo periodo, fatta di regole chiare, compiti precisi e aspettative familiari. Se il piccolo sa in anticipo che prima di cena non si mangiano le merendine, perché i pasti sono 3 e si consumano tutti insieme, seduti allo stesso tavolo, molto probabilmente non avrete bisogno di proferire tanti no!
2. Spiegare le motivazioni
Piuttosto che dire no fate capire al bambino quali sarebbero le conseguenze delle sue azioni. Vi ha chiesto di poter fare un gioco a vostro avviso pericoloso? Spiegategli che cosa potrebbe succedere nello sporgersi troppo da una scala o cosa implica il correre su una superficie dissestata. Vedrete che senza dire no riuscirete comunque a farlo desistere.
3. Offrire un’alternativa
Al posto che dire “Oggi non si guarda la tv”, provate con “Cosa ne pensi se oggi cuciniamo insieme?”. La reazione del bambino di fronte ad una proposta, rispetto che ad un semplice no, sarà molto più costruttiva ed entusiasta.
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