“Educazione dei figli”
Dal punto di vista etimologico la parola “educazione” viene dal latino e significa letteralmente “condurre fuori”. Come se ci fosse già dentro ai nostri figli una vocettina che dice loro cosa è bene o giusto fare.
Se è veramente così, o mia figlia non ci sente bene o le sta parlando un piccolo anarchico.
Riuscite a immaginarvi un dialogo del genere:
“Amore, non disegnare sul muro con i pennarelli. Non senti che è sbagliato?”
“No, perché mi piace!”
“Amore, non puoi mangiare un sacchetto di caramelle perché, lo sai anche tu, poi ti rovineresti la cena.”
“No, voglio mangiarle tutte e subito!”
Chiunque tu sia, dentro la testa di mia figlia, esci subito da solo o ti “conduco fuori” io!
Più prosaicamente, a parte i latini che vogliono fare i fighi, nel cercare di dare un po’ di educazione i poveri genitori di oggi riescono, al massimo, a “tirare fuori” il peggio dai loro figli: urla, pianti, bizze e piedi puntati per terra.
In realtà, almeno quando sono piccoli, per la maggior parte delle mamme e dei papà educazione significa stabilire delle regole, mettere dei paletti che i nostri bambini, come moderni Tomba o Compagnoni in discesa libera, cercano abilmente di aggirare senza doversi fermare.
Di solito le mamme e i papà hanno un’idea diversa di “educazione”.
L’educazione secondo le mamme
Nell’accezione delle mamme, l’educazione è fatta di “buone maniere”. Che può essere riassunta nella domanda retorica “Come si dice?”, ripetuta ad ogni occasione. Perché quel breve “Come si dice?” in realtà è una contrazione di una frase molto più lunga che ha lo stesso significato: “Fai sentire a questa persona che tu sai cosa si dice in una situazione del genere visto che la tua mamma ti ha insegnato l’educazione.” Molto più comoda la prima versione.
Per le mamme educazione vuol dire, ad esempio, salutare quando si incontra un altro adulto, dire “grazie” quando qualcuno ci ha offerto qualcosa. Bambini un po’ piccoli Monsignori Giovanni Della Casa che hanno il galateo sul comodino accanto alle favole della buonanotte.
L’educazione secondo i papà
Per i papà, l’educazione è principalmente il rispetto delle regole. Che può essere riassunto nella frase: “Non farmi dire le cose due volte!” Si sa, i papà sono parsimoniosi quando si tratta delle loro parole e dell’aria dei loro polmoni.
Educare è impegnativo, faticoso e costituisce un investimento per il futuro, di solito non si hanno mai risultati nel breve termine. Bisogna crederci.
Così quando l’altra sera un’amichetta di mia figlia la chiamava ripetutamente per farle attraversare il parcheggio e raggiungerla, nonostante io le avessi detto di aspettarmi perché c’erano le auto, lei, dopo qualche attimo di esitazione, ha risposto “Il mio babbo mi ha detto di aspettarlo!” si sono aperte le nuvole, un raggio di sole mi ha illuminato come fossi l’eletto e io tornando a casa da mia moglie ho gridato al miracolo.
Il video della settimana
riconosco me e mio marito nella tua distinzione!!!!
E’ vero Babbonline.blogspot.it/..sono una fan del “come si dice?” ma sia dentro che fuori le mura di casa!!! Il fatto è che a me dà molto fastidio, anche se mi trovo in famiglia (o con quella di qualcuno che ho sposato…), sentirmi ad esempio apostrofare a tavola con DAMMI QUELLO e PRENDIMI QUELL’ALTRO…mi sembra una mancanza di rispetto…e vorrei che i miei figli non facessero sentire “poco accolte” le altre persone. Resta il fatto che il concetto di educazione può avere mille sfumature diverse…e spero di raccontare bene il mio punto di vista quando risponderò al tuo post!
Io dico a mia figlia “manca la parolina magica” quando chiede qualcosa senza “per favore”.